Le sorelle del ladro investito più volte e ucciso dall’imprenditrice chiedono giustizia, “Nemmeno un cane si uccide così”
Le sorelle di Said Malkoun, cittadino algerino ucciso a Viareggio, si appellano alle autorità marocchine e italiane affinché venga fatta giustizia sull’omicidio.
La famiglia denuncia la brutalità dell’omicidio
Le sorelle di Said Malkoun, uomo di 47 anni di origine algerina, hanno lanciato un appello pubblico chiedendo giustizia per il fratello, travolto e ucciso a Viareggio. Durante un’intervista trasmessa dall’emittente marocchina “Chouf tv”, le donne hanno espresso timori che il caso possa finire nel dimenticatoio.
Una delle sorelle, mostrando una foto del fratello, ha dichiarato: “Abbiamo paura che questo caso finisca nel dimenticatoio. Mio fratello era una persona comune, come tante. Abbiamo paura che proprio per questo non ci sia giustizia”.
L’omicidio è avvenuto per mano di Cinzia Dal Pino, un’imprenditrice di 65 anni attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario.
Secondo quanto dichiarato dalla famiglia, Said non si trovava sulla strada al momento dell’investimento, ma è stato travolto sul marciapiede in quello che le sorelle definiscono un atto intenzionale.
Appello alle autorità marocchine e italiane
Nel corso dell’intervista, la sorella di Said ha fatto riferimento a un filmato che mostra l’imprenditrice alla guida del Suv travolgere il fratello, scendere dall’auto, osservarlo e poi allontanarsi.
“Nemmeno un animale si uccide così”, ha affermato la sorella, sottolineando il dolore provato dalla famiglia nel vedere le immagini dell’accaduto.
La famiglia ha chiesto l’intervento delle autorità marocchine, incluso il re, affinché sorveglino sul processo e garantiscano che venga fatta giustizia. Le sorelle hanno inoltre espresso il loro sconcerto riguardo alla decisione di concedere solo i domiciliari a Dal Pino. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i familiari di Said Malkoun si costituiranno come parti civile nel procedimento penale.