Luca Di Santo, infermiere, muore a 36 anni per un male incurabile, lascia la moglie e un bimbo di poche settimane
Luca Di Santo, infermiere del Policlinico di Tor Vergata, è scomparso a soli 36 anni a causa di una malattia incurabile. Lascia la sua famiglia e un bambino nato da poche settimane.
La vita e la carriera di Luca Di Santo
Luca Di Santo era un infermiere presso la divisione di Psichiatria del Policlinico di Tor Vergata e si è spento la settimana scorsa all’età di 36 anni a causa di un male incurabile. Laureato in Scienze infermieristiche e Psicologia neurocognitiva, Di Santo era molto più di un semplice infermiere. Amava la musica e utilizzava questa passione come strumento terapeutico, coinvolgendo colleghi e pazienti nel suo progetto di musicoterapia. Con il suo carattere solare, gentile e altruista, era riuscito a creare un legame profondo con i suoi pazienti e colleghi, illuminando le loro giornate con il suo sorriso. Purtroppo, ha lasciato la sua famiglia e un bambino appena nato.
L’addio di Luca e i messaggi di cordoglio
Consapevole della sua condizione, Luca Di Santo aveva condiviso sui social una citazione di Khalil Gibran che rifletteva il suo stato d’animo: “Il fiume non può tornare indietro, nessuno può tornare indietro. Tornare indietro è impossibile nell’esistenza. Il fiume deve accettare la sua natura ed entrare nell’oceano”. Questa frase è stata interpretata come un messaggio di accettazione e dignità di fronte alla malattia. Il direttore della UOC direzione infermieristica del Policlinico di Tor Vergata, Alessandro Sili, ha ricordato Di Santo come un esempio di forza e dignità, elogiando la sua capacità di affrontare la malattia “a testa alta”. Ha espresso la gratitudine della comunità infermieristica per il suo esempio e la promessa di ricordarlo sempre con affetto e stima.
I ricordi di pazienti e colleghi
La scomparsa di Luca Di Santo ha lasciato un profondo vuoto tra i colleghi e i pazienti, che lo ricordano come un professionista attento e una persona di infinita bontà. Numerosi i messaggi di cordoglio che si sono susseguiti dopo la notizia della sua morte. Valerio, un collega che aveva condiviso con lui il percorso di studi in infermieristica, ha ricordato un episodio in cui Luca lo aiutò a superare un attacco di panico con la sua calma e attenzione. Maria Cristina, altra collega, ha sottolineato la forza d’animo e le parole di incoraggiamento che Luca sapeva trasmettere anche nei momenti più difficili. La sua perdita è stata sentita profondamente da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui.