Bari & Puglia cronaca

Puglia, ragazzo di 18 anni eredita l’azienda del padre ma per inesperienza si riempie di debiti, i giudici lo salvano

Un 18enne del basso Salento eredita l’azienda di famiglia, ma la inesperienza lo porta a un grave dissesto finanziario. La giustizia lo salva con un piano sostenibile.


Un giovane imprenditore sommerso dai debiti

Un ragazzo di appena 18 anni, originario del basso Salento, si è ritrovato improvvisamente al comando dell’azienda di famiglia dopo la morte del padre. Tuttavia, la sua inesperienza imprenditoriale ha avuto conseguenze pesanti: 70.000 euro di debiti accumulati, mancato pagamento di tasse e contributi previdenziali, e cartelle esattoriali che non hanno tardato ad arrivare.

La gestione disastrosa lo ha costretto alla chiusura dell’attività e a cambiare completamente vita, accettando un lavoro come operaio. Nonostante il cambio di rotta, i problemi finanziari non si sono fermati. Il giovane è stato colpito da pignoramenti sullo stipendio e impossibilità di acquistare o ereditare beni, rimanendo intrappolato in una spirale di difficoltà economiche.


Il ruolo del tribunale di Lecce nella svolta

Una possibilità di riscatto è arrivata grazie alla decisione della terza sezione civile del tribunale di Lecce, composta dai giudici Anna Rita Pasca, Sergio Memmo e Maria Gabriella Perrone. Con l’assistenza legale dell’avvocato Antonio Maria Manco, il giovane ha dimostrato di non essere responsabile delle scelte imprenditoriali fallimentari. I giudici hanno riconosciuto la sua inesperienza e gli hanno concesso un piano triennale per il risanamento del debito.

La soluzione prevede un pagamento dilazionato in 36 rate sostenibili, calibrate sulle sue attuali possibilità economiche. La decisione rappresenta una vera e propria seconda opportunità per il giovane, che in precedenza aveva provato invano altre strade, come le rateizzazioni e le rottamazioni fiscali, rivelatesi insostenibili.

«I giudici hanno riconosciuto la sua inesperienza e ritenuto il debitore meritevole di risanare il proprio debito», ha dichiarato l’avvocato Manco. «La sua giovane età e il difficile percorso di vita hanno pesato nella decisione. Il mio assistito ha ricevuto una seconda chance per ricostruire il proprio futuro».