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Ogni sigaretta costa 20 minuti di vita, la metà delle persone che non smette di fumare muore per i danni dal fumo, l’allarme degli esperti

Un pacchetto al giorno sottrae oltre tre mesi di vita all’anno, con un impatto drammatico sulla salute di chi fuma e dei non fumatori esposti al fumo passivo.


Fumo e perdita di anni in salute

Secondo una nuova ricerca condotta dal University College di Londra, ogni sigaretta fumata sottrae mediamente 20 minuti di vita. Il dato, che raddoppia le stime precedenti, emerge da un’analisi approfondita di oltre 1,3 milioni di partecipanti ai grandi studi epidemiologici britannici British Doctors Study e Million Women Study.

Gli scienziati, guidati dalla dottoressa Sarah E. Jackson, hanno calcolato che, in media, le donne perdono 22 minuti di vita per sigaretta, mentre gli uomini 17. Nel complesso, chi fuma un pacchetto al giorno potrebbe perdere oltre tre mesi di vita in un anno e circa 20 anni nel corso della propria esistenza. La perdita riguarda principalmente anni di salute in età adulta, non gli ultimi anni della vecchiaia, spesso segnati da malattie croniche.


Il rischio per malattie cardiovascolari e tumori

Lo studio, pubblicato sulla rivista Addiction, sottolinea che smettere di fumare è l’unico modo efficace per ridurre i rischi per la salute. Anche fumare una sola sigaretta al giorno mantiene un rischio di malattie cardiovascolari – come infarti e ictus – pari al 50% rispetto a chi consuma un intero pacchetto.

Il fumo è una delle principali cause prevenibili di morte nel mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno circa 8 milioni di persone muoiono per problemi legati al fumo, di cui 1,3 milioni sono vittime di fumo passivo. In Italia, il cancro ai polmoni provoca circa 80 decessi al giorno, ed è strettamente legato al vizio del fumo.


Cambiamenti nelle abitudini, ma l’impatto resta drammatico

Negli ultimi anni, il consumo medio di sigarette è diminuito: gli uomini sono passati da 15,8 a 11,5 sigarette al giorno, e le donne da 13,6 a 9,5. Tuttavia, l’impatto sulla salute rimane devastante. “Anche se si fuma meno, il modo in cui si fuma e l’esposizione ai composti tossici delle sigarette continuano a danneggiare gravemente la salute”, ha spiegato la dottoressa Jackson al Guardian.

Un dato preoccupante riguarda l’età biologica: “Un fumatore di 60 anni ha spesso il profilo di salute di un non fumatore di 70 anni”, ha aggiunto l’esperta. L’appello degli scienziati è chiaro: smettere immediatamente è essenziale per preservare anni di vita sana.


L’impegno per la prevenzione

L’OMS continua a sottolineare l’urgenza di contrastare il tabagismo, che interessa oltre il 22% della popolazione mondiale, con percentuali più elevate tra gli uomini (36,7%) rispetto alle donne (7,8%). Le autorità sanitarie e i ricercatori invitano i fumatori a fare del 2025 l’anno del cambiamento, con la consapevolezza che smettere di fumare non è solo una scelta di salute individuale, ma un gesto di responsabilità collettiva.