Loano, pizzaiolo chiama pizza “Speriamo nel Vesuvio” scatenando infinite polemiche

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E’ successo nella città ligure Loano in provincia di Savona: il proprietario di una pizzeria ha pensato di chiamare una specialità di pizza “Speriamo nel Vesuvio”.

La notizia, in pochissime ore, ha scatenato sul web un mare di polemiche; nel mirino è finito il proprietario della pizzeria accusato di razzismo nei confronti dei meridionali.

Il titolare della pizzeria di Loano, però, si è subito affrettato a dichiarare che non era nel suo intento ferire i meridionali e che spera che il Vesuvio “dorma” ancora per parecchio tempo.

L‘uomo, che si ritrovato al centro di tantissime polemiche, ha anche detto che spera che i napoletani vivano a lungo anche perché sono stati gli ideatori della pizza.


La notizia è stata riportata dal giornale “Huffingtonpost” che ha anche pubblicato la foto apparsa su Facebook del menu della pizzeria che è nell’occhio del ciclone dove appare il nome della pizza “Speriamo nel Vesuvio”.

Il primo cittadino di Loano, Luigi Pignocca, è intervenuto sull’argomento ed ha dichiarato che Loano non è assolutamente una città razzista: “Voglio precisare che la comunità che rappresento è composta da tantissimi loanesi che sono figli e nipoti di immigrati provenienti dal sud Italia. Mi scuso con tutti coloro che hanno letto nel nome della pizza una espressione di razzismo verso i napoletani e più in generale verso il sud d’Italia”.

La pizza che è diventata oggetto di molte critiche ha come ingredienti il pomodoro, lo stracchino, mozzarella, prosciutto di Parma, la rucola e costa nove euro.