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Bersani attacca il Governo: “Meloni? Più che fare la storia sta organizzando un cerchio magico di fedelissimi, qui l’incompetenza è micidiale”

L’ex leader del Pd critica il filo-trumpismo della presidente del Consiglio e attacca il governo su competenza e gestione delle crisi internazionali.

Trump e il ruolo dell’Italia: i timori di Bersani

Ospite a Dimartedì su La7, Pier Luigi Bersani ha messo in guardia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal mostrarsi troppo vicina a Donald Trump. “Consiglierei a Meloni di stare cauta su Trump. Tutti qui parlano di lei come ponte tra Europa e Stati Uniti di Trump. Cerchiamo di prendere le misure, perché sono ragionamenti da mosca cocchiera,” ha detto Bersani, esprimendo scetticismo sull’approccio del governo italiano.

L’ex ministro ha delineato uno scenario in cui Trump, tornato alla guida degli Usa, punterebbe a contenere la Cina, mantenere sotto pressione la Russia e subordinare gli Stati europei agli interessi americani. “Si capisce già cosa vuole fare. Io mi chiedo: Meloni cosa pensa? Perché creare danni ora significa poi non poterli riparare.”

Critiche a Nordio e Salvini

Bersani non ha risparmiato critiche al governo anche su altre questioni, tra cui la gestione della vicenda Abedini-Sala. L’ex leader del Pd ha ironizzato sul comportamento del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha scarcerato l’ingegnere iraniano nonostante avesse precedentemente dichiarato che avrebbe atteso il giudizio dei giudici di Milano.

“In questo governo l’inadeguatezza non riguarda mica solo i treni,” ha commentato Bersani, riferendosi al caos ferroviario che ha coinvolto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Decidere senza passare dai giudici è nelle prerogative del ministro, ma dire una cosa e farne un’altra dà l’idea di un approccio che fa sembrare l’Iran vincitore, anzi, stravincitore.”

Competenza vs fedeltà

Bersani ha poi criticato la gestione interna del governo Meloni, puntando il dito sul “cerchio magico” dei fedelissimi della premier. “Chi governa dovrebbe scegliere collaboratori competenti, non semplicemente fedeli. Un competente che ti stima può diventare fedele, ma un fedele non avrà mai ragione per diventare competente,” ha affermato, sottolineando che l’approccio attuale rischia di essere deleterio per la qualità dell’azione di governo.

Il confronto con Craxi e Sigonella

Richiamando il libro di Aldo Cazzullo su Bettino Craxi, Bersani ha osservato che l’ex premier socialista avrebbe adottato un approccio diverso nei rapporti con gli Stati Uniti: “Craxi non sarebbe andato da Trump, avrebbe fatto come a Sigonella.” Un paragone che evidenzia, secondo l’ex ministro, la necessità di un equilibrio diverso tra le esigenze di sovranità nazionale e la gestione delle relazioni internazionali.