Italia & Dintorni

Vendola scende in campo contro la Meloni, “Una vendicatrice, sui migranti vergogna storica”

Nichi Vendola, presidente nazionale di Sinistra Italiana, ha rilasciato una lunga intervista affrontando vari temi politici, dall’alleanza di centrosinistra alla gestione dell’immigrazione, passando per la riforma della giustizia e le sfide globali. La sua analisi si concentra sulle difficoltà del centrosinistra e sul crescente consenso della destra, rappresentata in particolare dalla Giorgia Meloni.

L’inquietudine della Puglia e il modello di governo

Vendola ha commentato la questione della Puglia e la possibile candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione. Pur riconoscendo che Decaro è una risorsa importante per il centrosinistra, Vendola ha sollevato la domanda centrale: “Che Puglia immagina per il prossimo decennio?”. Secondo il leader di Sinistra Italiana, è necessario un dibattito sul modello di governo e su cosa il centrosinistra voglia veramente rappresentare, prima di decidere sulla figura del candidato presidente.

Il terzo mandato: per Vendola è una “spinta verso il sultanato”

Parlando della proposta di terzo mandato avanzata da alcuni leader regionali, tra cui Luca Zaia e Vincenzo De Luca, Vendola ha dichiarato che il terzo mandato, in un sistema di elezione diretta del governatore, rappresenta una “spinta verso il sultanato”. Secondo Vendola, la politica dovrebbe essere guidata da “soggetti collettivi” e non da singole figure carismatiche che rischiano di diventare troppo potenti, alimentando una forma di governo autoritaria.

Emiliano alla Regione: “Un salto all’indietro”

Vendola ha poi riflettuto sull’esperienza di Michele Emiliano alla presidenza della Regione Puglia, definendo il suo operato come un “salto all’indietro” in alcuni casi. In particolare, ha criticato la proliferazione dei Consigli di amministrazione e la gestione dei piccoli cacicchi e delle conventicole elettorali, osservando che tali pratiche non servono al bene della Puglia. Nonostante ciò, ha precisato che il suo dissenso è di natura politica, non personale.

Il mondo va a destra: “Una tempesta globale”

Vendola ha anche parlato del panorama globale, definendo l’ascesa di leader come Donald Trump e Viktor Orbán come parte di una “tempesta globale” che sta schiantando culture e modelli sociali. “L’Occidente appare febbricitante, deformato dalle sue paure”, ha detto, descrivendo un sistema che, a suo avviso, ha subito una regressione democratica. Il capitalismo, che un tempo sembrava promotore della democrazia, ora sta “seppellendo” il pensiero liberal-democratico.

La destra e la narrazione della “società dell’angoscia”

Vendola ha inoltre commentato la crescente popolarità della destra, osservando che essa interpreta il disagio sociale causato dalla globalizzazione, ma senza offrire soluzioni concrete. “La destra raccoglie i frutti dell’incapacità dei progressisti di lottare per una alternativa radicale”, ha sottolineato. La sinistra, secondo Vendola, deve affrontare la “società dell’angoscia” in modo radicale e non limitarsi a soluzioni superficiali.

La riforma della giustizia: un disegno eversivo

Vendola ha bocciato la riforma della giustizia proposta dalla destra, definendola un “disegno eversivo”. Secondo lui, l’obiettivo finale della riforma è “la sottomissione del potere giudiziario”, dove i ricchi e i potenti vengono “immunizzati dal controllo di legalità”. Per Vendola, il potere politico sta cercando di ottenere il diritto all’impunità, mentre il dissenso sociale viene criminalizzato.

L’immigrazione: una politica “vergognosa”

Infine, Vendola ha affrontato il tema dell’immigrazione, criticando la politica del governo Meloni. La destra, ha detto, propone una soluzione facile: “finanziare i più infami regimi autocratici”, come quelli di Tunisia e Turchia, per trattenere i migranti in condizioni disumane. Vendola ha sottolineato che l’approccio repressivo è non solo costoso ma inefficace. La soluzione, per lui, è un approccio strutturale, che non si limiti alle emergenze e che rispetti i diritti umani.