Feltri sulla sicurezza: “In Italia combattiamo la polizia invece che i delinquenti”
Dopo un episodio di cronaca, il giornalista attacca il sistema giudiziario: “Agenti con le mani legate, guai a sparare o finiscono sotto processo”
L’episodio che ha riacceso il dibattito
Un nuovo caso di aggressione alle forze dell’ordine ha riportato al centro del dibattito il ruolo della polizia e la difficoltà di operare in sicurezza. L’episodio riguarda un uomo che, fermato per un’infrazione stradale, avrebbe cercato di investire un agente, costringendolo ad aggrapparsi al cofano fino allo schianto contro un pullman. Solo in quel momento i poliziotti, con le armi in pugno, sono riusciti a bloccarlo e ad attendere rinforzi.
Feltri: “La polizia costretta a difendersi con le mani legate”
Commentando il caso su IlGiornale.it, Vittorio Feltri ha criticato aspramente il sistema giudiziario, accusandolo di penalizzare gli agenti piuttosto che punire i delinquenti:
“Noi combattiamo la polizia invece che i delinquenti. Ci rendiamo conto di quanto siamo idioti? Ma veramente idioti… bisogna prendere i delinquenti e sbatterli fuori invece di aggredire i poliziotti, processarli e anche condannarli”.
Secondo il giornalista, episodi del genere dimostrano come gli agenti siano spesso costretti a operare in condizioni difficili, preoccupandosi più delle possibili ripercussioni giudiziarie che della loro stessa sicurezza.
Il rischio per gli agenti: “Guai a sparare”
Feltri ha anche evidenziato la paura di agire che grava sulle forze dell’ordine, con il rischio di subire processi e dover pagare spese legali di tasca propria:
“Guai a sparare, altrimenti vanno incontro a guai giudiziari e devono pagarsi l’avvocato”, ha dichiarato.
Le sue parole si inseriscono in un dibattito già acceso sulla tutela degli agenti, tema spesso oggetto di scontro tra chi invoca regole più rigide per chi commette violenze contro le divise e chi sottolinea la necessità di bilanciare sicurezza e diritti civili.
Un attacco alla politica e alla giustizia
Nel suo intervento, il giornalista non ha risparmiato critiche alla politica, accusata di non proteggere adeguatamente le forze dell’ordine e di adottare un approccio troppo morbido sulla sicurezza:
“Uno schifo così non riesco a digerirlo”, ha concluso con amarezza, denunciando un sistema che, a suo avviso, ostacola chi cerca di far rispettare la legge.