Jobs Act, è scontro nel Pd, la minoranza Dem alla Camera voterà contro

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Le vittorie alle elezioni regionali in Calabria ed in Emilia non hanno calmato gli animi agli interni del Partito Democratico.

Molti deputati appartenenti alla minoranza Dem sono pronti a votare contro il Jobs Act, il provvedimento presentato dall’esecutivo presieduto da Matteo Renzi che ha già avuto il via libera al Senato.

La votazione della nuova riforma del lavoro avverrà alla Camera il prossimo sabato e domenica.

Civati, durante un suo intervento alla trasmissione “Piazzapulita” su la7, è stato chiaro: “Io e altri 30 parlamentari non voteremo a favore del Jobs act”.

Pippo Civati ha anche detto che il motivo del voto  sfavorevole al Jobs act è  determinato dal fatto che la riforma prevede un provvedimento non condiviso da parte dei deputati Dem: l’abolizione dell’articolo 18 per tre anni ai neo assunti.


Anche un altro esponente di spicco della minoranza Pd, Stefano Fassina ha tuonato contro il Jobs Act con le seguenti dichiarazioni: “La soluzione trovata non è soddisfacente. Rimane un intervento che fa arretrare le condizioni del lavoro, e la parte che dovrebbe contrastare la precarietà è puramente virtuale e senza risorse. Presentare emendamenti, dati i numeri in aula alla Camera, non avrebbe avuto senso. Sarebbe stato solo un modo per ritardare. Esprimeremo la nostra valutazione negativa nel voto che si farà sul provvedimento”.

Si preannuncia un week end caldissimo per la politica italiana con un voto che, se fosse confermato alla Camera, potrebbe provocare la definitiva spaccatura nel Pd.

Matteo Renzi, qualche tempo, fa disse che all’interno del Pd si può discutere quanto si vuole ma se si votasse contro un provvedimento dell’esecutivo la situazione cambierebbe molto con delle conseguenze gravissime all’interno del partito.