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Tensioni nel Pd, Gentiloni diretto contro la Schlein, “Non si fanno alleanze politiche senza gli stessi valori”

La proposta di scorporare le spese militari dal Patto di Stabilità fa emergere divisioni nel centrosinistra. Guerini e Gentiloni avvertono il Pd, Fratoianni attacca.

Le tensioni interne al Pd sulla politica estera

Il dibattito sull’aumento della spesa militare europea sta mettendo in evidenza le profonde fratture all’interno del Partito Democratico e delle forze di centrosinistra. Il tema, che vede l’Unione Europea orientata a un maggiore investimento nella difesa comune, ha generato reazioni contrastanti tra la componente moderata del Pd e l’area più radicale, vicina a Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.

A lanciare un segnale chiaro è stato il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, che ha invitato il Pd a riflettere sugli errori commessi dai socialisti tedeschi nel non intercettare i timori delle fasce più fragili della popolazione. Inoltre, ha messo in dubbio la solidità di una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle, criticando le dichiarazioni di Giuseppe Conte sulla guerra in Ucraina:

“Così si capovolge la verità, tra un po’ qualcuno dirà che è stata l’Ucraina ad invadere la Russia. Io a questo stravolgimento della realtà mi oppongo con determinazione.”

Un monito che sembra rivolto direttamente alla segretaria del Pd, Elly Schlein, sulla compatibilità con le posizioni di M5S e Avs in materia di politica estera.

Gentiloni: “L’Europa deve difendersi da sola”

A rafforzare la posizione dell’area moderata del Pd è stato anche Paolo Gentiloni, intervenuto a Omnibus su La7. L’ex premier ha sottolineato la necessità di rafforzare la capacità militare europea per garantire la sicurezza del continente senza dipendere dagli Stati Uniti:

“Se qualcuno mette in discussione il benessere conquistato con 80 anni di pace, dobbiamo avere la forza di difenderci. In un mondo nel quale dobbiamo toglierci dalla testa che ci difenderanno gli americani.”

Per Gentiloni, l’Europa deve puntare a una difesa comune finanziata collettivamente, avvertendo che le alleanze politiche non possono prescindere da una visione chiara su Occidente, Europa e sicurezza internazionale.

Fratoianni attacca: “L’Europa è in pericolo”

Di segno opposto è la posizione della sinistra radicale. Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha espresso forte preoccupazione per il possibile aumento della spesa militare, considerandolo un rischio per i bilanci pubblici e il welfare europeo:

“L’Europa è in pericolo: ieri per l’austerity che ha strozzato i bilanci degli Stati, gli stipendi e i diritti dei cittadini; oggi con l’aumento della spesa militare. Che a farlo siano i popolari non mi stupisce, ma che anche una parte del gruppo dei socialisti segua questo percorso rende tutto molto, molto pericoloso.”

Un messaggio chiaro che evidenzia la distanza tra il fronte progressista più moderato e quello contrario a qualsiasi aumento delle spese per la difesa.

Il silenzio di Schlein e il rischio di spaccature

Mentre la discussione sulle alleanze del centrosinistra si infiamma, a colpire è l’assenza di una posizione chiara da parte di Elly Schlein. La segretaria dem, impegnata nella sua consueta opposizione al governo, ha evitato di entrare nel merito della questione, forse per non rischiare di alimentare ulteriori divisioni nel partito.

La mancata presa di posizione, però, potrebbe indebolire ulteriormente la leadership di Schlein, sempre più in bilico tra la componente massimalista e quella moderata, che chiede una linea più netta e pragmatica. Il dibattito sulla spesa militare, quindi, non solo mette alla prova la possibile alleanza tra Pd, M5S e Avs, ma potrebbe avere ripercussioni sulla stessa tenuta interna del Partito Democratico.