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Alta tensione tra Meloni e Macron: “La Premier a che titolo sei andato da Trump?”

Scontro tra Italia e Francia sull’invio di truppe in Ucraina. Meloni critica Macron per l’incontro con Trump senza consultare gli alleati europei.

Scontro al vertice tra Italia e Francia

Nel corso di un vertice tra i leader europei, la premier Giorgia Meloni ha duramente criticato il presidente francese Emmanuel Macron per il suo recente incontro a Washington con Donald Trump, durante il quale si è discusso non solo di un possibile cessate il fuoco in Ucraina, ma anche dell’invio di truppe europee sul campo di battaglia.

“Io vorrei sapere a che titolo sei andato a Washington”, avrebbe detto Meloni a Macron, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Il presidente francese ha risposto di aver rappresentato solo la Francia, ma la premier italiana ha ribadito che certe decisioni dovrebbero essere condivise con tutti gli Stati membri dell’UE.

Dietro le tensioni, si nasconde un divario crescente tra Francia, Regno Unito e Italia, con Londra e Parigi che spingono per un maggiore coinvolgimento militare in Ucraina, mentre Roma, Berlino e Varsavia restano più caute.

Il nodo dei soldati italiani in Ucraina

La strategia di Palazzo Chigi sulla sicurezza dell’Ucraina si discosta da quella di Macron e Starmer. Meloni, infatti, preferirebbe un rafforzamento del supporto Nato a Kiev, senza un’adesione formale dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica, per garantire una protezione più efficace senza provocare una reazione diretta da parte della Russia.

Tuttavia, resta il tema dello schieramento di 3.500 soldati italiani. Matteo Salvini si oppone fermamente, accettando l’ipotesi solo in caso di una missione sotto l’egida dell’ONU. Anche Fratelli d’Italia sembra allinearsi su questa posizione, evitando di scoprire il fianco a possibili attacchi interni alla maggioranza.

Aumento delle spese militari e tensioni economiche

Un altro fronte caldo riguarda l’aumento delle spese militari europee. La proposta della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di scorporare queste spese dal Patto di Stabilità è stata accolta positivamente dall’Italia, ma il governo ritiene che non sia sufficiente.

L’obiettivo di Palazzo Chigi è quello di finanziare il riarmo attraverso strumenti come gli eurobond o un nuovo Recovery Fund. Tuttavia, i numeri restano critici: al prossimo vertice Nato dell’Aia, il 24 giugno, l’asticella per le spese militari degli Stati membri potrebbe essere fissata al 3,6%-3,7% del PIL, mentre l’Italia attualmente spende solo l’1,5%.

Italia e USA, relazioni strategiche tra tensioni e dazi

Oltre alla questione militare, il governo italiano guarda con preoccupazione anche all’annuncio di dazi statunitensi, che potrebbero danneggiare l’export italiano, in particolare nei settori di eccellenza. Tuttavia, secondo quanto riferito dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, vicino a Donald Trump, avrebbe rassicurato Roma sul fatto che l’Italia sarebbe considerata un partner privilegiato rispetto al resto dell’Europa.

Nel frattempo, l’Italia ha già destinato 1,1 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina, ma rimane sotto la soglia prevista di 1,7 miliardi, con un deficit di 600 milioni. Un tema che sarà centrale nei prossimi incontri internazionali, dove il governo dovrà decidere come bilanciare gli impegni di spesa con le necessità interne.