Gentiloni sulla lite Trump-Zelensky: “Amo gi Stati Uniti, ma oggi mi vergogno”
Il commissario europeo critica duramente l’attacco al presidente ucraino durante il bilaterale alla Casa Bianca: «Ha tenuto testa alle armi di Putin, ora viene aggredito in diretta»
Il commissario europeo per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni, è stato tra i primi leader europei a commentare lo scontro infuocato tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky avvenuto nello Studio Ovale della Casa Bianca.
«Ha tenuto testa alle armi di Putin e ora Zelensky viene aggredito in una diretta tv allestita alla Casa Bianca. Una cosa mai vista. Amo gli Stati Uniti, ma oggi mi vergogno», ha scritto Gentiloni su X.
Le parole dell’ex premier italiano evidenziano il forte imbarazzo dell’Unione Europea di fronte a quanto accaduto tra i due leader. Il confronto tra Trump e Zelensky ha infatti segnato una frattura nelle relazioni tra Washington e Kiev, con il presidente ucraino costretto a lasciare la Casa Bianca senza alcun accordo.
L’Europa si schiera con Zelensky: «Non sei solo»
Dopo l’episodio, diversi leader europei hanno espresso la loro solidarietà a Zelensky. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha scritto su X:
«La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido. Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky».
Messaggi simili sono arrivati anche dal presidente francese Emmanuel Macron, dal premier spagnolo Pedro Sanchez e dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, segno che l’Europa è pronta a rafforzare il sostegno a Kiev in risposta alla nuova posizione americana.
Il Cremlino esulta, Salvini e Orbán elogiano Trump
Se da una parte l’Europa si compatta attorno a Zelensky, dall’altra Mosca non ha nascosto la propria soddisfazione. L’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha definito l’episodio «uno schiaffo in faccia al maiale di Kiev», mentre il direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti Kirill Dmitriev ha parlato di «un momento storico».
Intanto, in Europa, Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orbán si sono schierati con Trump. Il leader leghista ha scritto su X: «Obiettivo pace, basta guerra! Forza Trump», mentre Orbán ha definito il tycoon «un uomo forte che fa la pace».
Con lo scontro Trump-Zelensky, il quadro geopolitico si fa sempre più complesso. L’Europa dovrà ora decidere come muoversi, mentre Washington sembra sempre più divisa sulla gestione della crisi ucraina.