Canone Rai, Giacomelli sarà pagato dai proprietari di smartphone e tablet

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Stamane il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, è stato ospite della trasmissione radio 24 mattino.

Il sottosegretario ha parlato a lungo delle nuova legge di stabilità e della riforma del canone rai.

L’esponente di spicco dell’esecutivo Renzi ha ribadito che è intenzione del governo, per il prossimo anno, inserire il canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica.

L’importo del canone oscillerà tra 58 e 80 euro e sarà pagato in base al reddito Isee del nucleo familiare.

Il sottosegretario Giacomelli ha anche dichiarato che il governo conta di recuperare, con il pagamento del canone rai in bolletta, 600 milioni di euro.

L’importo indicato dal sottosegretario del ministero dell’economia di 600 milioni di euro è pari all’ammontare del canone rai non versato nelle casse dello stato nel 2014.


Una cifra di evasione record che ha allarmato l’esecutivo e per questo si è pensato di rimediare con l’inserimento in bolletta del canone rai.

Giacomelli conferma che fino al 2014 pagavano solo i possessori degli apparecchi televisivi; dal 2015 l’imposta sarà a carico di tutti i proprietari di dispositivi mobili, smartphone, tablet e pc fissi e portatili, i quali collegandosi ad internet possono seguire la tv.

Il sottosegretario del ministero dell’economia Giacomelli ha dichiarato, nel corso della trasmissione 24 mattino, che il canone non sarà pagato dai proprietari delle seconde case: “Tendenzialmente l’idea è quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di più. Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa è escluso. Qui si tratta di capire come introdurre qualche punto di equità. C’è chi dice che potremmo incrociare i dati del reddito, e legare il canone all’Irpef, io sono un po’ perplesso su questa possibilità. Legato all’Irpef mi pare molto più complesso e farraginoso”.

Sulla, sempre più probabile, riforma del canone rai non tutti però all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo Renzi sono d’accordo.

Nunzia De Girolamo, capogruppo alla Camera del Nuovo centrodestra, durante un’intervista ha ribadito il no del suo partito alla riforma del canone rai: “Dal momento che la Rai è un’azienda pubblica e il Pd continua a volerla mantenere tale, non è ammissibile che sia una riunione del Pd a deciderne il futuro e a stabilire inoltre che il canone verrà inserito nella bolletta elettrica. Giù le mani dalla Rai”.

L’ex ministro De Girolamo ha affermato, inoltre, che: “Una delle parole d’ordine del governo Renzi è semplificazione, eppure l’idea di inserire in bolletta questa tassa a noi sembra un Frankenstein fiscale, che complica soltanto la vita dei cittadini e delle aziende fornitrici di energia. Premesso che, a titolo assolutamente personale, il canone Rai non dovrebbe essere pagato e l’azienda andrebbe privatizzata se continua ad offrire un servizio come quello attuale e privo di appeal per i giovani 2.0”.

La riforma del canone rai entrerà in vigore a partire dal prossimo 1 gennaio 2015; restano, però, ancora molti particolari da chiarire: se vi saranno utenti esonerati al pagamento e se sarà possibile dilazionare l’imposta.