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Vittorio Feltri attacca Macron: “Guerrafondaio, senza i nostri soldati”

Il giornalista critica duramente la proposta del presidente francese di inviare truppe europee in Ucraina: «Soltanto un pazzo può pensare che agevoli il negoziato»

Le recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron sull’eventuale invio di truppe europee in Ucraina hanno scatenato numerose reazioni, tra cui quella particolarmente dura di Vittorio Feltri. Nel suo editoriale su Il Giornale, il giornalista non ha risparmiato critiche al presidente francese, definendolo “guerrafondaio” e accusandolo di proporre un’opzione pericolosa e irresponsabile, proprio in un momento in cui il dialogo diplomatico sembra farsi più concreto.

Feltri contro Macron: «Ipotesi assurda»

Nel suo pezzo intitolato “Macron guerrafondaio senza i nostri soldati”, Feltri ha ribadito la sua ferma opposizione all’idea di un intervento diretto dell’Europa nel conflitto russo-ucraino:

«Ho già condannato categoricamente la proposta, avanzata mesi addietro da Macron, di spedire soldati degli Stati membri dell’Unione Europea a combattere in Ucraina contro la Russia», scrive il giornalista, sottolineando come non esista un esercito europeo e come una decisione simile debba necessariamente passare dal confronto con tutti gli Stati membri.

Feltri si è poi chiesto con quale leggerezza il capo di Stato francese possa ipotizzare un simile scenario, soprattutto in una fase in cui sembra affacciarsi la possibilità di un cessate il fuoco:

«Soltanto un pazzo può pensare che mandare i nostri militari in Ucraina agevoli il negoziato o la tregua. Mi stupisce anche l’invio da parte dell’Occidente di aiuti militari in codeste circostanze».

La posizione dell’Italia

Feltri ha poi ribadito la posizione del governo italiano, evidenziando il netto rifiuto della proposta di Macron da parte della premier Giorgia Meloni, del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro della Difesa Guido Crosetto, quest’ultimo intervenuto per sottolineare che “i contingenti non si inviano come fossero fax, soprattutto quelli di altre Nazioni”.

Anche Matteo Salvini ha espresso la propria contrarietà a un coinvolgimento diretto dell’Italia nel conflitto, consolidando una linea politica che si oppone fermamente alle richieste di Francia e Regno Unito.

Feltri ha tuttavia lasciato aperta una possibilità: l’invio di rinforzi militari in una fase successiva, ma solo nell’ambito di una missione di pace sotto l’egida dell’ONU:

«Non è stata rigettata l’ipotesi che vengano inviati, a trattative di pace avanzate e su decisione non unilaterale, ma di tutte le parti, rinforzi militari sotto l’egida dell’Onu, come è già accaduto altrove, ovvero in altri contesti, nell’ambito di una missione di pace».

Uno scontro aperto sulla strategia per l’Ucraina

Le parole di Feltri si inseriscono nel più ampio dibattito sulle strategie da adottare in Ucraina, con Macron che insiste sulla necessità di un maggiore coinvolgimento europeo, mentre l’Italia e altri Paesi come la Germania mantengono un atteggiamento più prudente.

L’attacco del giornalista riflette un sentimento diffuso tra gli alleati della maggioranza italiana, che continuano a esprimere forti riserve su un’escalation militare diretta e puntano invece su soluzioni diplomatiche e missioni umanitarie.

L’idea di Macron, dunque, sembra destinata a trovare scarso sostegno in Italia, dove l’opinione pubblica e il governo rimangono fermamente contrari all’invio di truppe.