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Caso Diciotti, la replica di Salvini a Bonelli: “Il risarcimento ai migranti manca di rispetto agli stranieri regolari”

Il leader della Lega critica la decisione della Cassazione e rilancia sulla guerra: “Investiamo sulla difesa italiana, ma non con chi parla di armi nucleari”.

Il caso Diciotti e il risarcimento ai migranti

Il vicepremier Matteo Salvini torna ad attaccare la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto il diritto al risarcimento per i migranti bloccati a bordo della nave Diciotti nell’agosto 2018. Dopo le richieste di Riccardo Magi e Angelo Bonelli affinché fosse lui a pagare di tasca propria, il leader della Lega ha replicato: “Lo dico con rispetto, non è una guerra contro i magistrati, ma mi sembra una sentenza sbagliata, illogica, che manca di rispetto a tanti stranieri che sono arrivati in Italia regolarmente e lavorano, e a tanti poliziotti che rischiano la vita quotidianamente”.

Salvini, che all’epoca dei fatti era ministro dell’Interno, ha poi ironizzato sulla possibilità di risarcire i migranti: “Se ci fosse qualcuno che dovrebbe pagare di tasca propria, sono i magistrati. Io ho finito la moneta in tasca”.

Secondo il leader del Carroccio, la sentenza rappresenta un unicum a livello mondiale: “Saremmo l’unico paese del mondo che risarcisce qualcuno che entra illegalmente in casa nostra. Spero che sia stato un abbaglio e che venga smontato da altre sentenze”.

La posizione della Lega sulla guerra e il riarmo

Il ministro dei Trasporti ha poi affrontato il tema del conflitto in Ucraina, ribadendo la necessità di favorire i negoziati di pace piuttosto che investire su nuove armi. “Il governo è compatto. Dopo tre anni e dopo mezzo milione di morti, bisogna lavorare per la pace, non per la guerra. Gli italiani, gli ucraini, i russi e gli europei vogliono la pace, e quindi la Lega non sosterrà mai chi usa parole di guerra”, ha dichiarato.

Per Salvini, il cambiamento di clima diplomatico è evidente: “Zelensky parla di pace, Putin parla di pace, grazie a Trump si parla di pace. In Europa, invece, qualcuno parla di armi nucleari, esercito europeo e di soldati da mandare in Ucraina”.

Il vicepremier ha poi precisato che la Lega è favorevole a rafforzare la difesa nazionale, ma non a creare nuovo debito per finanziare armamenti: “Investire per potenziare l’esercito italiano sì, per pagare meglio poliziotti, carabinieri e militari sì, per comprare nuovi mezzi per le nostre forze armate sì, ma metterci in comune con chi parla di guerra, e ogni riferimento è a Macron, no”.

La risposta al post del Pd

Infine, Salvini ha commentato il post del Pd in cui il partito esprimeva apprezzamento per la sua posizione sulla guerra: “Si saranno sbagliati quelli del Pd. Loro saranno in piazza settimana prossima per sostenere chi parla di guerra, noi invece siamo in piazza per chiedere la pace e la gente ci sta dando ragione, quindi andiamo avanti”.

Con queste dichiarazioni, il leader leghista rilancia la sua linea politica su due fronti: una critica serrata alle decisioni della magistratura, in particolare sulla gestione dell’immigrazione, e un approccio più cauto sulle spese militari, differenziandosi dalla posizione della maggioranza europea sul riarmo.