Duro scontro nel Pd, riformisti in rivolta, Prodi si smarca da Schlein “Il riarmo UE è necessario”
Il piano von der Leyen sulla difesa europea divide il Pd: mentre Schlein ribadisce il suo no, i riformisti e Romano Prodi prendono le distanze, temendo l’isolamento in Europa.
Prodi e i riformisti contro il “no” di Schlein
Lo scontro interno al Partito Democratico sulla politica estera e il piano di difesa europeo si intensifica. Dopo le dichiarazioni di Paolo Gentiloni ed Enrico Letta, anche Romano Prodi si dissocia dalla posizione di Elly Schlein sul progetto di riarmo proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“È una tappa per arrivare alla difesa comune. Il riarmo è un primo passo necessario in questa direzione. Se avessimo avuto l’esercito europeo, la Russia non avrebbe attaccato l’Ucraina. Se si fa l’esercito comune, Putin si ferma”, ha dichiarato Prodi, sottolineando come l’integrazione militare sia cruciale per la sicurezza dell’Europa.
La segretaria dem, invece, mantiene la sua linea contraria, suscitando malumori sempre più evidenti nella minoranza riformista del partito. Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, avverte: “Il Pd con queste posizioni rischia l’isolamento in Europa”, evidenziando la distanza tra Schlein e i leader socialisti di Spagna, Francia e Regno Unito.
Crisi interna e malumori tra i riformisti
La frattura nel Pd si allarga. Stefano Bonaccini, presidente del partito, ha provato a mediare, sostenendo il “no” al riarmo, ma la sua influenza sulla corrente riformista sembra diminuire. Oggi il gruppo è guidato da Alfieri e dall’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che preferisce mantenere un profilo più defilato per via del suo ruolo al Copasir.
A prendere una posizione netta è anche Stefano Ceccanti, che sottolinea: “Paolo Gentiloni ribadisce la continuità della politica estera del Pd, chi non condivide le sue posizioni stia con Conte”, lasciando intendere che la linea di Schlein si avvicina più a quella del Movimento 5 Stelle che ai socialisti europei.
Pina Picierno, europarlamentare dem, ha espresso il suo sconcerto per la comunicazione del partito, che nei giorni scorsi ha pubblicato una card ironica sui social con il messaggio “Bravo Matteo”, riferendosi alla posizione di Matteo Salvini sul riarmo. “Mi vergogno, e mi dispiace molto”, ha scritto Picierno, seguita dalle critiche di Ceccanti, che ha definito l’episodio “deliramentum”.
Furlan lascia il Pd e passa a Italia Viva
Il malessere tra i riformisti si traduce anche in defezioni. Annamaria Furlan, ex segretaria della Cisl, ha ufficializzato il suo addio al gruppo del Pd in Senato per aderire a Italia Viva di Matteo Renzi.
Lorenzo Guerini ha invitato il partito a non sottovalutare l’addio di Furlan: “Non condivido la sua scelta, ma dovremmo interrogarci sulle ragioni. Ignorarle sarebbe sbagliato”, mentre Simona Malpezzi ha aggiunto: “La sua decisione non deve cadere nel silenzio”.
Nonostante le tensioni, al momento non sembra profilarsi una vera scissione. Un esponente dem di spicco, con una punta di ironia, ha commentato: “In fondo, sopra tutto, vince la difesa comune del seggio”, lasciando intendere che, al di là delle divergenze, nessuno è disposto a rompere definitivamente con il partito.