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Bufera sul rogo del fantoccio di Giorgia Meloni, l’assistente di Ilaria Salis, “Brucia meravigliosa!”

Scoppia la polemica dopo l’incendio di un pupazzo raffigurante la premier durante il Carnevale. Condanne dal centrodestra, ma silenzio da parte della sinistra.

Il rogo del fantoccio e le polemiche

A Poggio Mirteto, durante il tradizionale Carnevale liberato, un fantoccio raffigurante Giorgia Meloni è stato dato alle fiamme, scatenando una durissima reazione politica. Il manichino, raffigurato all’interno di una confezione simile a quella di una bambola con la scritta “Barbie fascio di luce”, è stato incendiato davanti a una folla in festa.

L’episodio ha rapidamente attirato l’attenzione dei social e del mondo politico, con commenti contrastanti. Tra i più discussi, quelli di Mattia Tombolini, assistente parlamentare dell’eurodeputata Ilaria Salis, che ha ironizzato sull’accaduto con la frase “Brucia meravigliosa!”, pubblicata sui suoi profili.

Non è la prima volta che un rogo del genere avviene a Poggio Mirteto: già lo scorso anno un fantoccio simile era stato incendiato, con un video diffuso in rete accompagnato da insulti nei confronti della premier. Anche allora Tombolini aveva commentato l’episodio, salvo poi rimuovere i contenuti dopo le polemiche.

La reazione del centrodestra: “Atto ignobile e pericoloso”

L’episodio ha suscitato una dura reazione da parte del centrodestra. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha condannato l’accaduto definendolo “un atto ignobile e pericoloso che alimenta odio e non ha alcuna giustificazione”. Ha poi aggiunto: “Mi auguro che tutte le forze politiche prendano le distanze da questo gesto inqualificabile. È fondamentale abbassare i toni del confronto politico”.

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso la sua condanna: “Un gesto inaccettabile. La politica deve essere confronto, non odio e violenza”. Sulla stessa linea si è schierata la Lega, con diversi esponenti che hanno chiesto una presa di posizione netta da parte delle opposizioni.

Il silenzio della sinistra e le accuse di strumentalizzazione

Mentre dal centrodestra arrivano dichiarazioni di sdegno, dal mondo della sinistra le reazioni tardano ad arrivare. Nessun commento da parte di Giuseppe Conte, di Elly Schlein o di Laura Boldrini, nonostante l’episodio abbia suscitato grande clamore.

Il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha sottolineato il pericolo di questi gesti, affermando: “L’ignoranza genera mostri e può accadere di trovarsi di fronte a chi si candida a essere erede di una tradizione anticlericale agendo come l’Inquisizione, per la quale il rogo in effige era la pena capitale da infliggere in contumacia”.

Molti esponenti del centrodestra hanno evidenziato quello che definiscono “un doppio standard”, accusando la sinistra di rimanere in silenzio quando episodi simili colpiscono figure politiche della loro area.

Un episodio destinato a far discutere

Il rogo del fantoccio di Giorgia Meloni a Poggio Mirteto non è il primo caso di attacco simbolico nei confronti della premier, ma sicuramente uno dei più controversi. L’episodio ha riacceso il dibattito sul linguaggio dell’odio in politica e sulla necessità di un confronto più civile tra le parti.

Se da una parte si rivendica la tradizione satirica del Carnevale, dall’altra si sottolinea come certi gesti possano incitare all’odio e alla violenza. Il centrodestra chiede una condanna unanime, mentre dalla sinistra continua a prevalere il silenzio. Un confronto che, inevitabilmente, continuerà a far discutere.