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Leoni contro Leoni: padre sconfessa il figlio per difendere Vannacci, “Non sei degno di spolverargli gli anfibi”

Clamoroso scontro pubblico tra Silvio e Simone Leoni: volano accuse durissime. Al centro, la difesa del generale Roberto Vannacci.

Le accuse del padre al figlio: “Mi hai disgustato”

Nel centrodestra si consuma una frattura familiare senza precedenti. Simone Leoni, da poco nominato segretario nazionale dei giovani di Forza Italia, ha criticato apertamente Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, definendolo “generale della codardia”. Le sue parole hanno provocato una reazione durissima da parte del padre, Silvio Leoni, che ha deciso di scrivere una lettera al quotidiano Il Tempo per difendere il militare e condannare il figlio.

Ho conosciuto il generale Roberto Vannacci in Somalia nel 1993, rischiava la vita ogni giorno. Le tue parole mi hanno disgustato”, ha scritto Silvio Leoni, ricordando le missioni condivise con Vannacci quando era giovane tenente incursore del 9º Col Moschin.

Il padre ha accusato Simone di aver diffuso falsità, attribuendo a Vannacci idee mai espresse: “Hai ripetuto le stesse menzogne della sinistra contro Vannacci, sapendo che non sono vere. È una vergogna.

“Tu non sei degno neanche di toccargli gli anfibi”

Nella parte più accesa della lettera, Silvio Leoni attacca frontalmente il figlio: “Tu non sei degno neanche di spolverare gli anfibi al generale Vannacci. Lui ha rischiato la vita per la Patria mentre tu dormivi nella tua bambagia.

L’uomo ha anche criticato il tentativo del figlio di collegare il nome del generale ai suicidi giovanili: “Attribuire a Vannacci la responsabilità di quei drammi è un gesto spregevole. Dio abbia pietà di chi usa questi mezzi.

Il padre ha poi chiuso con parole di disprezzo: “Vergognati. Il coraggio, che tu non hai, lui lo ha dimostrato salvando uomini e onorando la divisa.

La replica di Simone Leoni: “Vado avanti da uomo libero”

La risposta di Simone Leoni è arrivata via social, con toni freddi ma risoluti: “Non provo rancore per Silvio Leoni, con cui non ho condiviso nulla dei miei 24 anni di vita.

Il giovane azzurro ha ricordato di essere cresciuto senza il padre: “Sono cresciuto con una famiglia che mi ha voluto bene e mi ha insegnato il rispetto e la dignità. Vado avanti con la forza delle mie idee. Sempre da uomo libero.

Una vicenda familiare che si trasforma in caso politico, mostrando ancora una volta le profonde tensioni che attraversano il centrodestra.