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Landini dopo il flop: “Non mi dimetto, è stata un’esperienza bellissima”

Il segretario della Cgil risponde alle critiche dopo il fallimento del quorum, chiarisce che resterà alla guida e invita alla riflessione sul senso democratico dell’iniziativa.

“Il nostro obiettivo non è stato raggiunto”

Durante una conferenza presso il Centro Congresso Frentani, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha commentato con franchezza il risultato negativo della consultazione popolare: “Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum, questo obiettivo non l’abbiamo raggiunto”. Ha definito l’iniziativa ben avviata ma purtroppo incompleta, sottolineando che “non è stata una giornata di vittoria” e non si può considerare un successo.

Niente dimissioni, “non è in discussione”

A chi ha sollevato l’ipotesi di un suo passo indietro, Landini ha risposto con decisione: “Non ci penso neanche lontanamente, non credo sia oggetto di discussione”. Ha ricordato che le scelte referendarie sono state condivise in modo collegiale. Il segretario ha ribadito il valore politico dell’esperienza, definendola “bellissima” e affermando la necessità di continuare a “ascoltare il disagio e dare voce” a un Paese che, secondo lui, attraversa una “crisi democratica”.

Democrazia in discussione, serve confronto

Landini ha espresso preoccupazione per la “crisi democratica” evocata dall’astensione. Ha ricordato che oltre 14 milioni di italiani hanno votato, ma ha evidenziato come il fallimento del quorum rappresenti “una giornata non di vittoria ma di ripartenza”. Ha sottolineato che i quesiti proposti restano tematiche rilevanti sul tavolo politico, e che sta prendendo forma una campagna per una “cultura della partecipazione”, soprattutto tra i più giovani.