“Trump e Netanyahu responsabili del disastro”: la bordata di D’Alema
L’ex premier interviene su La7 e accusa Israele e Trump: “Così hanno fermato il negoziato. Il conflitto va fermato, è interesse del mondo intero.”
“Il negoziato fu sabotato da Trump: colpa gravissima”
Massimo D’Alema, ospite della trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilli Gruber su La7, è tornato a parlare del conflitto in Medio Oriente e ha puntato il dito contro le responsabilità politiche di Donald Trump e di Israele. Secondo l’ex presidente del Consiglio, il negoziato tra Stati Uniti e Iran, che aveva portato a un’intesa concreta sul programma nucleare, fu fatto saltare proprio da Trump.
«Un accordo era stato raggiunto, e l’Iran aveva interrotto lo sviluppo dell’arma nucleare. È stato Trump a sabotare quell’intesa. Una colpa storica gravissima», ha dichiarato D’Alema, criticando duramente la scelta dell’allora presidente americano.
“Netanyahu ha attaccato per impedire la pace tra Usa e Iran”
Secondo D’Alema, l’attuale conflitto non è solo una questione militare, ma un preciso disegno politico. «L’attacco voluto da Netanyahu aveva un obiettivo chiaro: bloccare ogni possibilità di dialogo tra Washington e Teheran», ha spiegato. Una lettura che ribalta completamente la narrativa ufficiale e suggerisce un calcolo strategico dietro l’escalation militare.
L’ex premier ha poi aggiunto che «ci sono sempre margini per negoziare, ma il vero problema è riuscire a fermare le forze che non vogliono il negoziato. E tra queste, la prima è Israele».
“Trump? Neanche lui sa cosa farà”
Durante la trasmissione, D’Alema ha anche commentato l’incertezza politica americana in vista delle presidenziali del 2024. «Penso che neanche Trump sappia se combatterà al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà». Da qui l’appello dell’ex capo del governo italiano: «Bisognerebbe ribadire con maggiore forza che questo conflitto va fermato. È nell’interesse del mondo e dell’Europa».
Un intervento che ha suscitato reazioni, sia per il tono diretto sia per la ricostruzione apertamente critica del ruolo di Israele e degli Stati Uniti nel conflitto in corso.