Hanno riso mentre lo uccidevano: cucciolo di cinghiale massacrato da due ragazzi
Due giovani filmati mentre ridono e infieriscono su due cuccioli di cinghiale investiti su una strada della Lunigiana. La LNDC ha sporto denuncia.
Cinghiali uccisi dopo un inseguimento: interviene l’associazione animalista
Due giovani sono stati denunciati dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC Animal Protection) di Massa Carrara per gravi maltrattamenti su animali selvatici. I fatti, registrati in un video ricevuto da un anonimo e inoltrato all’associazione, si sarebbero verificati su una strada della Lunigiana, territorio situato tra la Liguria e la Toscana.
Nel filmato si vedono i due ragazzi a bordo di un’automobile lanciata verso alcuni cuccioli di cinghiale. Dopo averli investiti, uno dei giovani afferra un cucciolo ancora vivo per la coda e lo colpisce ripetutamente contro l’asfalto, mentre entrambi ridono e si filmano. Le immagini mostrano anche una fase successiva, in cui uno dei due continua a infierire sull’animale, apparentemente ancora vivo, con atti violenti e reiterati.
Il materiale è stato inoltrato alla Procura della Repubblica, corredato da una denuncia formale. L’associazione animalista, dopo aver esaminato il filmato, ha dichiarato che si è trattato di un episodio di violenza consapevole e intenzionale.
LNDC: “Non una bravata, ma una violenza brutale”
Il responsabile diritti e coordinatore dell’ufficio legale nazionale della LNDC, Michele Pezone, ha commentato l’accaduto affermando: “Non si tratta di un gesto isolato né di una bravata, ma di un atto di violenza brutale e consapevole”. Ha inoltre condannato l’atteggiamento dei due giovani, sottolineando la pericolosità sociale di chi “ride mentre infligge dolore” e “uccide per divertimento”.
Secondo la LNDC, nel video sarebbero riconoscibili volti, dettagli del veicolo e nomi pronunciati dai protagonisti. Tali elementi potrebbero agevolare l’identificazione dei soggetti coinvolti. L’associazione ha richiesto alla Procura un rapido intervento, affinché vengano individuati e perseguiti penalmente.
Pezone ha infine aggiunto: “Servono pene severe, rapide e senza sconti”