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Nuovi palinsesti 2025/2026: tagliati a sorpresa 6 programmi, è bufera in Rai

Le anticipazioni sui palinsesti Rai 2025/2026 rivelano la chiusura di diversi programmi, anche con ascolti in crescita. L’Usigrai esprime forte preoccupazione.


Palinsesti in arrivo, chiusure legate agli ascolti e alla razionalizzazione dei costi

Le bozze definitive dei palinsesti Rai per la stagione 2025/2026 sono state consegnate ai membri del Cda nella giornata di mercoledì 19 giugno, e saranno rese ufficiali con una presentazione pubblica prevista per venerdì 27 giugno negli studi Rai di Napoli. Le nuove linee prevedono un importante ridimensionamento dell’offerta, con la cancellazione di programmi che non superano la soglia del 3% di share, ma anche tagli a trasmissioni con ascolti superiori alla media di rete.

Tra le decisioni più discusse, la chiusura di Agorà Weekend, nonostante un rendimento stabile e in crescita. Il programma aveva aperto e chiuso la stagione con uno share attorno al 5%, registrando una media del 4% e punte superiori al 6%. Secondo quanto riportato, il vuoto lasciato dalla chiusura sarà colmato da un’estensione di Mi manda Rai 3, condotto da Federico Ruffo, che dovrebbe raddoppiare la propria durata e andare in onda per due ore sia il sabato che la domenica mattina.


Stop per Petrolio, Rebus e altri programmi: cresce la tensione interna

Oltre ad Agorà Weekend, il piano prevede la fine di altre trasmissioni, tra cui Petrolio di Duilio Giammaria, Il Fattore umano di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello, Rebus condotto da Giorgio Zanchini, e Generazione Z di Monica Setta. Nessuna conferma, al momento, per il nuovo progetto affidato ad Antonino Monteleone, mentre si salva Indovina chi viene a cena di Sabrina Giannini, contrariamente a indiscrezioni iniziali.

Il consigliere di amministrazione Roberto Natale ha manifestato pubblicamente il proprio dissenso, dichiarando: “Le linee-guida editoriali approvate all’unanimità dal CdA a febbraio erano state chiare. Alcuni appuntamenti consolidati sono spariti dal palinsesto e trasmigrati altrove, impoverendo l’identità di Rai3. Evidentemente queste linee non le ha lette chi sta ragionando sull’arrivo del direttore del Tempo, Tommaso Cerno”. Natale ha inoltre sollevato interrogativi sul rischio che si stia favorendo l’ascesa di altre emittenti, come La7.


L’Usigrai interviene: “Scelte incomprensibili, pronti al conflitto”

A farsi sentire è stato anche il sindacato Usigrai, che ha approvato un documento in cui esprime forte preoccupazione per le scelte editoriali annunciate: “Si tratta di decisioni che impoveriscono l’offerta informativa del servizio pubblico. Si chiudono programmi realizzati da giornalisti interni, mentre si annunciano nuovi arrivi esterni”. Il sindacato ha inoltre contestato alcuni trasferimenti interni nell’ambito del TGR, ritenuti non conformi alle modalità previste dall’accordo in fase di approvazione.

“Non sono questi i termini con i quali l’Usigrai ha faticosamente cercato un accordo per portare dentro le redazioni della Rai nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per colleghe e colleghi”, scrive il sindacato, che non esclude l’apertura di una nuova fase di conflitto sindacale con l’azienda.