Il M5S fa infuriare il centrosinistra: “Collaborare con la Russia per il gas”. Calenda: “Mozione scritta da Putin”
I Cinquestelle propongono un riavvicinamento energetico a Mosca e un embargo contro Israele: è bufera. Pd e Azione attaccano duramente.
Mozione M5S: sì al dialogo con Mosca e no all’uso delle basi Usa
Una mozione che ha spaccato il fronte progressista e riacceso la tensione tra M5S e centrosinistra. In vista delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni alla Camera sul prossimo Consiglio Europeo, i pentastellati hanno presentato una risoluzione che invoca una possibile collaborazione con la Russia per il gas, mettendo in subbuglio l’intero schieramento d’opposizione.
“Il governo intensifichi gli sforzi a livello europeo per trovare una soluzione efficace alla questione del transito e approvvigionamento del gas che non escluda a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia”, si legge nel testo. L’obiettivo, spiegano i 5 Stelle, sarebbe quello di “garantire il contenimento dei prezzi dell’energia e la resilienza energetica dell’Unione Europea”.
La risoluzione include inoltre un duro monito contro l’uso delle basi americane in Italia per eventuali attacchi all’Iran, e chiede che il nostro Paese non fornisca alcun supporto militare agli Usa.
Calenda e Sensi contro: “Parole indegne. Mozione scritta da Putin”
Immediate le reazioni furiose dal campo riformista. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha attaccato frontalmente i grillini: “La vergognosa mozione del M5S, tra disarmo unilaterale, abbandono dell’Ucraina e ripresa della dipendenza dal gas russo, sembra scritta da Putin. Il Pd deve prendere atto che non può esserci una proposta di governo con chi ha la stessa politica estera di Salvini. Poi fate voi”.
Durissimo anche il senatore Filippo Sensi del Partito Democratico, che ha commentato: “Sconvolgente che venga presentato oggi, con Kyiv martellata dalle bombe. Irricevibile pensare a una collaborazione con Mosca”.
Embargo totale a Israele e riconoscimento della Palestina
Ma la mozione grillina non si ferma alla politica energetica e alla NATO. I Cinquestelle chiedono anche che l’Italia riconosca ufficialmente la Palestina come Stato sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa, “in linea con l’impegno del Parlamento europeo del 2014”.
Inoltre, si invoca un embargo totale verso Israele, accusato di “crimini di genocidio nella Striscia di Gaza”, e si propone di sostituire il Rearm EU con un piano di rilancio per la sanità e le filiere produttive.
Mentre domani i grillini saranno a Bruxelles per protestare contro la corsa agli armamenti, dichiarano però di essere favorevoli alla creazione di una difesa comune europea.