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Salvini attacca Landini e la CGIL: “Bloccare la tangenziale è violenza, non un diritto”

Il vicepremier esulta per il decreto sicurezza e accusa duramente la CGIL dopo le proteste a Bologna: “Frustrazione della sinistra, ma non paghi il Paese”.

Il leader della Lega esulta per il nuovo decreto sicurezza

Dopo l’assoluzione per il caso Open Arms, il vicepremier Matteo Salvini torna al centro della scena con un’intervista concessa a Libero, dove esprime piena soddisfazione per l’approvazione del nuovo decreto sicurezza. «Sgomberi più rapidi per le case occupate, pene più severe per chi truffa gli anziani, più protezione per le forze dell’ordine e tolleranza zero per le borseggiatrici, anche se accompagnate da minori», ha dichiarato Salvini, illustrando i punti salienti della riforma sostenuta dalla Lega.

Nel corso dell’intervista, Salvini ha anche annunciato nuovi interventi in cantiere, tra cui il cosiddetto “codice blu”, una norma destinata a tutelare gli agenti di polizia: «Gli agenti non dovranno più essere automaticamente indagati se usano l’arma durante un’operazione. È una battaglia di civiltà e buon senso», ha affermato.

Lo scontro con la CGIL e le accuse a Landini

Non poteva mancare un passaggio dedicato alle recenti proteste organizzate dalla CGIL, in particolare al blocco della tangenziale di Bologna da parte di alcuni operai scesi in piazza per rivendicare i diritti dei lavoratori. Il commento di Salvini è stato durissimo: «Se un operaio della CGIL impedisce a migliaia di altri operai di andare a lavorare, non è più una protesta ma un sopruso inaccettabile. Bloccare la tangenziale non è un diritto, è una violenza».

Il leader della Lega ha poi lanciato una vera e propria stoccata al segretario della CGIL, Maurizio Landini: «Capisco la sua frustrazione dopo la Caporetto dei referendum, ma non può vendicarsi sugli italiani. Il sindacato ha perso il contatto con la realtà. Oggi serve più sicurezza, non caos organizzato».

La linea della Lega: ordine e legalità al primo posto

La posizione della Lega è chiara: rimettere al centro la legalità, la sicurezza pubblica e il rispetto delle regole, anche a costo di scontrarsi frontalmente con i sindacati. Salvini, forte del risultato raggiunto con il decreto sicurezza, insiste sulla necessità di cambiare approccio: «Non possiamo tollerare chi blocca strade e ferma intere città per protestare. Serve equilibrio tra diritto a manifestare e rispetto della libertà altrui».

Il messaggio del vicepremier è diretto anche alla sinistra: «Il popolo italiano vuole ordine, non barricate. I fatti di Bologna lo dimostrano: non si possono difendere i diritti con l’illegalità».