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Delitto di Garlasco, emergono nuove intercettazioni, la mamma delle cugine di Chiara alle figlie: “Se è morta alle 9:30, ci siete dentro voi”

Una telefonata del 2008 tra le zie di Chiara Poggi riaccende i riflettori sul caso, con riferimenti agli orari dell’omicidio e agli alibi familiari.

Intercettazione inedita tra familiari della vittima

Nuovi elementi emergono nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella sua abitazione a Garlasco nell’agosto 2007. Il quotidiano Il Tempo ha reso pubblica un’intercettazione telefonica risalente al 12 febbraio 2008, che vede coinvolte le zie della giovane vittima, Carla e Maria Rosa. Quest’ultima è madre delle gemelle Stefania e Paola Cappa, al tempo mai formalmente indagate, ma le cui dichiarazioni erano state oggetto di approfondimento da parte degli inquirenti.

Durante la conversazione, Maria Rosa racconta il contenuto di alcuni colloqui con la pm Rosa Muscio, titolare delle indagini, esprimendo il proprio disagio per l’insistenza con cui le erano state chieste informazioni minuziose su orari, abbigliamento e spostamenti. “Ma sì, ma Carla cosa vuol dire?… Lei doveva essere sicura al cento per cento… mi ha chiesto come ero vestita la mattina, la sera, a che ora sono uscita la mattina… io non ho niente da nascondere…”, ha affermato.

Dubbi sull’orario della morte e riflessi sugli alibi

Il passaggio più significativo della telefonata è legato a un’osservazione di Carla, che ipotizza possibili implicazioni per la sorella e le nipoti: “Perché se Chiara è morta alle 9:30-10, ci siete dentro voi altri, ammesso!”. L’affermazione si inserisce in un momento delicato dell’inchiesta, in cui la magistratura stava riesaminando gli alibi di Maria Rosa e delle figlie, anche in relazione all’utilizzo di un tutore ortopedico che era stato oggetto di verifica.

Nel corso della conversazione, Maria Rosa precisa anche i suoi spostamenti del giorno del delitto: “Mi credi che mi sento la spada di Damocle sul collo… per questi qua… (la difesa di Stasi, ndr)… ma poi sai anche a distanza di mesi io non mi ricordavo neanche più che ero andata in posta per esempio… poi sono andata anche dal dottore! Gliel’ho detto, ho le fotocopie delle ricette… e sono arrivata a casa che erano le undici e mezza passate”.

Considerazioni su Stasi e l’evoluzione dell’inchiesta

Nel prosieguo della telefonata, Carla esprime un sospetto sul tentativo di modificare l’orario presunto della morte di Chiara, per orientare i sospetti verso l’ex fidanzato della giovane, Alberto Stasi, all’epoca sotto processo. “A loro fa tanto comodo spostare l’orario di quando è morta Chiara! Perché se Chiara è morta alle 9:30-10, ci siete dentro voi altri, ammesso! Che poi la Paola… la Stefania era al telefono e tu… a fare le commissioni. E invece se metti l’orario più tardi, lui è dentro in pieno!”, afferma.