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Caos Pd, Cuperlo diretto contro la Schlein, “Il partito è diventato solo un comitato elettorale”

Il deputato Pd Gianni Cuperlo riflette sul calo di volontari e partecipazione: “Serve un nuovo legame con bisogni reali. I circoli offrano anche servizi, non solo dibattiti.”

Feste dell’Unità in crisi, Cuperlo: “Ma migliaia resistono grazie ai giovani”

Anche quest’anno molte Feste dell’Unità chiudono per mancanza di volontari, una tendenza che solleva interrogativi sul futuro della partecipazione politica nei territori. A parlarne è Gianni Cuperlo, deputato del Partito Democratico ed ex segretario della Fgci, che vede sì la crisi, ma anche segnali di vitalità: “Da incorreggibile ottimista voglio vedere la metà piena del bicchiere. Continuano a vivere migliaia di feste piccole, medie e grandi. Solo nel fine settimana ne ho frequentate due, a Modena e Milano. A Milano era interamente gestita da giovani”.

Secondo Cuperlo, la partecipazione è mutata: l’età media dei volontari si è alzata, e serve ripensare il format. “La combinazione di politica e intrattenimento funziona ancora, ma la militanza va riletta alla luce dei bisogni attuali. I circoli devono diventare spazi aperti, non solo sedi di discussione, ma luoghi per offrire servizi e dare voce a movimenti e associazioni”.

“Il partito è diventato un comitato elettorale, così perdiamo i giovani”

Sulla difficoltà di trovare giovani disposti a partecipare attivamente, Cuperlo non si nasconde: “È più facile trovarli ai tavoli o negli spazi musicali, più raro nelle cucine. Ma se la vita del partito si riduce a comitati elettorali e dibattiti sulle liste, è difficile coinvolgere chi ha vent’anni e vuole cambiare il mondo”.

Il deputato invita il partito a interrogarsi su come recuperare lo spirito originario: “Chi sacrifica tempo libero lo fa perché si sente visto, ascoltato, coinvolto. La politica è una grande azione collettiva, non si fa da soli davanti a uno schermo”.

“Abbiamo ceduto a un partito dei soli eletti, così si perde la base”

Guardando indietro, Cuperlo ricorda le sue prime feste come una “palestra di umanità”, con persone di ogni estrazione sociale impegnate con passione. “Era un’idea di politica poco incline ad ambizioni personali. L’errore è stato cedere al modello di un partito fondato sui soli eletti, riducendo lo spazio per chi vive fuori dalle istituzioni”.

Il costo crescente della rappresentanza e la trasformazione della politica in carriera hanno allontanato le persone. “Quanto costa oggi essere eletto? La politica era uno strumento di mobilità sociale, oggi è un mestiere riservato a chi ha già molto”.