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Putin accusa l’Occidente: “La loro aggressività è una minaccia reale”

Il presidente russo parla da Minsk: accusa la Nato di alimentare l’escalation militare e rivela contatti in corso per una nuova tornata di trattative con Kiev.

Putin accusa l’Occidente: “La loro aggressività è una minaccia reale”

Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Minsk, il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente puntato il dito contro i Paesi occidentali, accusandoli di utilizzare una “presunta minaccia russa” per giustificare l’aumento delle spese militari all’interno della Nato. “Sono sciocchezze”, ha dichiarato, precisando che la Russia sta invece calcolando il proprio budget bellico in funzione esclusiva del proseguimento della cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina.

Putin ha anche sostenuto che, a differenza dell’Occidente, che destina “il 5% del Pil agli acquisti dagli Stati Uniti e al sostegno del proprio complesso militare-industriale”, Mosca spende risorse “per sostenere la propria industria militare nazionale”. Un messaggio chiaro e diretto: “Noi pianifichiamo di ridurre la spesa, loro di aumentarla. È la prova della loro aggressività.”

Negoziati in stallo ma possibili nuovi contatti tra Mosca e Kiev

Nonostante il clima teso, Putin ha confermato l’esistenza di un canale di dialogo aperto con Kiev. Il presidente russo ha spiegato che i memoranda elaborati dalle due delegazioni sono “ai poli opposti”, ma proprio per questo motivo ha ribadito la necessità di “continuare a negoziare per trovare punti di incontro”. Ha inoltre rivelato che i capi negoziatori di Russia e Ucraina, già protagonisti delle prime due sessioni a Istanbul, “sono in contatto telefonico costante” e stanno discutendo una possibile terza tornata di trattative, che si concentrerebbe proprio sulle proposte presentate da entrambe le parti per porre fine al conflitto.

Trump e il “rispetto personale”: Mosca apre alla mediazione USA

Durante la stessa conferenza, Putin ha parlato anche di Donald Trump, l’ex presidente americano tornato protagonista della politica USA. Il leader del Cremlino ha dichiarato di avere “un profondo rispetto” per Trump, definendolo “una persona molto coraggiosa”, e sostenendo che starebbe “sinceramente cercando una soluzione pacifica per la guerra in Ucraina”.

Infine, Putin ha annunciato la disponibilità della Russia a consegnare all’Ucraina i corpi di altri 3.000 soldati caduti, oltre ai 6.000 già restituiti. Un gesto che, nella narrazione del Cremlino, viene presentato come segnale di apertura e umanità, mentre sul campo continuano a consumarsi duri scontri.