Puglia, fa una foto ai panni stesi della vicina e pubblica lo scatto, a processo per diffamazione
Un uomo di Nardò è imputato per diffamazione aggravata dopo aver condiviso su Facebook immagini dei panni stesi della vicina, scatenando commenti offensivi.
Conflitti tra vicini e accuse in tribunale
Una vicenda giudiziaria è attualmente al centro di un processo in corso presso il Tribunale di Lecce, dove un uomo di 65 anni, residente a Nardò, deve rispondere all’accusa di diffamazione aggravata. Secondo quanto emerso, l’imputato avrebbe pubblicato sui social network fotografie della biancheria intima della vicina di casa, appesa ad asciugare sul terrazzino. L’episodio risale all’8 giugno 2019, quando le immagini sarebbero comparse sulla sua pagina Facebook personale, generando una serie di commenti ritenuti offensivi nei confronti della donna.
L’iniziativa ha spinto la presunta vittima, una 62enne casalinga, a sporgere denuncia. Il procedimento è attualmente affidato a un giudice monocratico, davanti al quale stanno sfilando i vari testimoni convocati dalla difesa e dall’accusa per fare luce sui fatti e sull’eventuale responsabilità dell’imputato.
Anni di tensioni condominiali all’origine della vicenda
Secondo il contenuto della denuncia, i rapporti tra i due vicini sarebbero stati difficili fin dall’inizio. La donna utilizza dal 1995 il vano scala condominiale per accedere a un piccolo terrazzino, dove abitualmente stende i panni. Lo spazio è stato anche oggetto di interventi di manutenzione a carico della stessa. L’arrivo del nuovo inquilino avrebbe segnato l’inizio di frequenti attriti, dovuti al disaccordo sull’utilizzo degli spazi comuni e alla presenza della biancheria visibile dall’esterno.
Nel tempo, la situazione sarebbe degenerata, con il vicino che, secondo quanto riportato dalla donna, avrebbe manifestato insofferenza crescente, fino a minacciare l’avvio di un procedimento civile. Il culmine del contenzioso si sarebbe raggiunto con la pubblicazione online delle immagini, corredate da reazioni giudicate irrispettose e potenzialmente lesive dell’onore della persona ritratta indirettamente.
La parte offesa ha dichiarato che la diffusione di tali contenuti ha comportato un grave danno d’immagine, interferendo con il proprio equilibrio emotivo e influenzando negativamente i rapporti interpersonali. “La scelta di simili immagini – si legge nella denuncia – costituisce una prova lampante di diffamare l’onore e la reputazione di una persona, pur umile, ma instancabile lavoratrice”.
Il procedimento è ancora in corso e l’esito resta subordinato all’acquisizione degli elementi probatori da parte del giudice.