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Frasi choc di Vannacci: “Quelli del Gay Pride in guerra”, Furore (M5S), “Vergogna istituzionale”

Bufera sull’europarlamentare della Lega dopo le frasi pronunciate durante un comizio nel Foggiano. Dura la reazione dell’Arcigay e dell’eurodeputato Mario Furore.

Le parole contestate: «Chi va a combattere, quelli del Gay Pride?»

Ha scatenato un’ondata di polemiche la frase pronunciata dall’europarlamentare e vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci, durante un comizio tenuto a San Marco in Lamis, prima tappa della sua visita in provincia di Foggia. Nel corso dell’intervento, Vannacci ha dichiarato: «Pendiamo 800 miliardi di euro e poi chi va a combattere al fronte? In Toscana recentemente c’è stato il Gay Pride, ci mandiamo questi signori? Ditemelo voi».

La frase, accolta dagli applausi del pubblico presente, ha generato fortissime reazioni di sdegno, in particolare perché pronunciata proprio in concomitanza con l’anniversario dei moti di Stonewall, simbolo internazionale della lotta per i diritti civili della comunità Lgbtqia+.

La risposta dell’Arcigay: «Insulti gratuiti, orgogliosi di non portare fucili»

Durissima la reazione del direttivo dell’Arcigay Foggia “Le Bigotte”, che in una nota ha condannato senza mezzi termini le parole di Vannacci: «Proprio nel giorno in cui ricordiamo i moti di Stonewall del 1969, l’europarlamentare Roberto Vannacci si rende protagonista di dichiarazioni imbarazzanti e inaccettabili. Le sue parole offendono la dignità di milioni di persone e dimostrano la sua inadeguatezza a rappresentare i cittadini europei».

Nel comunicato si sottolinea l’estraneità della comunità Lgbtqia+ a ogni logica di guerra: «La nostra comunità non vuole andare in guerra, non perché manchi il coraggio, ma perché troviamo che le guerre siano il peggiore degli abomini. Il nostro statuto è pacifista e antifascista. Abbiamo imparato a rivendicare i nostri diritti senza fucili, ma imbracciando il potere della collettività».

Infine, l’associazione ha voluto sottolineare anche l’inadeguatezza del termine utilizzato da Vannacci: «L’espressione “Gay Pride” ha smesso di essere rappresentativa da almeno 20 anni. I Pride sono di tuttə, non solo delle persone gay. Se siete ossessionati da noi, almeno usate i termini corretti».

Furore (M5S): «Comizi da caserma, Foggia non merita questo»

Alle parole di Vannacci ha replicato anche l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Mario Furore, che ha affidato ai social un commento durissimo: «Mentre io ero a battermi nelle commissioni del Parlamento europeo contro il riarmo, lui era in Puglia a dire che “i gay dovrebbero essere mandati al fronte”. Testuali parole. Con tanto di aggiunta: “normali non lo siete”. Nel 2025 dobbiamo ancora commentare queste uscite?».

Furore ha poi aggiunto: «Chi è stato eletto in Europa dovrebbe portare diritti e risorse, non fare comizi da caserma. Foggia e il Gargano meritano rispetto, non parole d’odio. In Europa saremo in prima fila, contro le discriminazioni e per chi non ha voce. Lo faremo nonostante i Vannacci di turno e chi li applaude».