L’odio social raggiunge nuovi picchi contro la Premier. Vittorio Feltri denuncia la barbarie morale: “Non è politica, è sadismo travestito da attivismo”
Una maledizione virtuale che sa di barbarie
«Ti venissero tre tumori». È questa la frase che ha indignato Vittorio Feltri, spingendolo a prendere carta e penna per commentare l’ultimo, feroce attacco alla premier Giorgia Meloni. Una maledizione, spiega il giornalista, che “ha una carica atomica di violenza e disprezzo”, molto più distruttiva di una scritta su un muro. Per Feltri, leggere quel riferimento al cancro ha provocato una reazione fisica: “Ho avuto un accesso di nausea. Questo modo di fare politica fa vomitare. E ho deciso di scriverne”.
“Non è satira, è aggressione pura”
Secondo Feltri, questo tipo di odio – reiterato e anonimo – ha ormai superato il confine del tollerabile. “È diventato un fenomeno di costume, detestabile, ma ormai accettato come parte del paesaggio. Una giungla a cui ci si assuefa per quieto vivere”. L’episodio citato è l’ultimo di una lunga serie: tra i più gravi, quello di un professore che ha augurato alla premier che sua figlia morisse come Aurora, la 14enne uccisa a pietrate.
Un’aggressione verbale che ha spinto lo stesso autore a cercare perdono, adducendo come scusa “l’intelligenza artificiale”. Un comportamento che Feltri liquida con disprezzo: “Non bisogna premiare i maniaci che prima cercano di squartare impuniti l’anima di una signora scelta dal popolo, e poi, una volta scoperti, pretendono il bacio del perdono”.
“Serve la gogna pedagogica, non il perdono”
Il giornalista non risparmia toni forti: “Chi colpisce nell’ombra, coperto da maschere, per contrappasso dantesco è rieducabile solo con una gogna pedagogica. È stato lui a tirare il boomerang che gli torna in culo. Ho scritto culo. Non sta bene, ma qualche volta ci vuole”. E anticipando le obiezioni dei benpensanti, Feltri ribadisce che non è in discussione la libertà di opinione, ma lo scopo distruttivo di certi insulti: “Non sono le parole a essere pericolose, ma il loro uso per commettere un ‘character assassination’, l’assassinio morale dell’avversario”.
L’attacco a Meloni, secondo Feltri, è il frutto di un veleno inoculato da tempo: “I veri mandanti non sono solo gli odiatori solitari, ma anche certi politici o intellettuali che, sotto la protezione dell’immunità parlamentare, additano la Premier come complice del sangue dei bambini di Gaza, bersagliando anche la sua identità di madre”.