Bari, chiede un pò di pepe sulla pizza e si ritrova 50 centesimi in più sullo scontrino, sul web scoppia la bufera

Una voce da 50 centesimi per una spolverata di pepe accende la polemica sui rincari nei locali estivi del centro di Bari.

Una cena tranquilla nel cuore di Bari si è trasformata in un caso destinato a far discutere. Dopo aver consumato due pizze, una birra, una bottiglia d’acqua e pagato il coperto, un cliente ha notato una voce insolita sullo scontrino: “pepe” addebitato separatamente al costo di 0,50 euro. L’episodio, avvenuto in una pizzeria del centro cittadino, è stato riportato dal Corriere del Mezzogiorno e ha trovato immediata eco sui social, dove lo scatto dello scontrino è stato condiviso migliaia di volte.

La notizia si inserisce in un’estate già segnata da segnalazioni di rincari anomali, soprattutto in Puglia. Stavolta, però, non si parla di piatti gourmet o di servizi esclusivi, ma di un ingrediente base della cucina italiana, offerto a parte e a pagamento. Il cliente, sorpreso dalla voce extra, ha condiviso l’immagine del conto, generando un’ondata di commenti e reazioni tra utenti che denunciano una crescente tendenza a monetizzare anche i dettagli più banali del servizio.

Scoppia la polemica online sui rincari estivi

Lo scontrino in questione ha innescato un acceso dibattito, tra chi difende il diritto dei ristoratori a definire il proprio listino e chi, invece, contesta l’assenza di trasparenza. In molti si sono chiesti se fosse giustificabile applicare un sovrapprezzo per una semplice spolverata di pepe, solitamente fornita gratuitamente a richiesta del cliente.

Sui social, numerosi utenti hanno associato l’episodio ai recenti casi di aumenti sproporzionati riscontrati in alcune località turistiche pugliesi, dove il prezzo di ombrelloni, primi piatti o bottiglie d’acqua ha suscitato indignazione. “Il pepe a pagamento è l’emblema dell’estate 2025”, ha scritto ironicamente un utente su X, mentre altri parlano di “strategie scorrette” per massimizzare i profitti approfittando dell’afflusso turistico.

Al momento, non è giunta alcuna replica ufficiale da parte del locale coinvolto, ma il caso ha già attirato l’attenzione dei media locali e nazionali.

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