Una 50enne senza alcun titolo operava con filler e botox in un appartamento. Una donna rischia di perdere il naso. Denunciata per esercizio abusivo.
Aveva trasformato un appartamento in un centro di medicina estetica clandestino, dove tra una ricostruzione unghie e una chiacchierata con le clienti, iniettava botox e acido ialuronico. Peccato che non fosse né un medico né un’estetista, ma solo una donna di 50 anni, di origine albanese, con una partita Iva e nessun titolo abilitativo. A scoprirla, la Guardia di Finanza di Legnano e i Carabinieri del Nas di Milano, che hanno sequestrato siringhe, farmaci e strumenti medici non autorizzati.
Una paziente rischia di perdere il naso
A far esplodere il caso è stata una denuncia per lesioni gravi. Una paziente si è rivolta alle forze dell’ordine dopo aver sviluppato una necrosi sul dorso del naso in seguito a un’iniezione di acido ialuronico. Il danno estetico è stato così grave da richiedere interventi medici urgenti. La finta operatrice avrebbe tentato un risarcimento privato, nel tentativo – vano – di spegnere la vicenda prima dell’intervento delle autorità. Gli inquirenti hanno verificato che l’intervento era stato eseguito senza alcuna competenza o preparazione, in un ambiente tutt’altro che sicuro.
Studio ricavato in salotto, siringhe tra cibo e bevande
Il finto ambulatorio era allestito in una normale abitazione, con una poltrona rosa come centro operativo. Le iniezioni venivano somministrate in una stanza domestica, senza alcuna autorizzazione sanitaria. All’interno del frigorifero sono state rinvenute 38 siringhe già caricate con acido ialuronico, 10 flaconcini di botox, farmaci “antagonisti” da usare in caso di reazioni avverse, e due dispositivi medici illegali in Italia per la rimozione di neoplasie. Accanto, anche generi alimentari. Un mix che ha allarmato gli investigatori, che hanno sequestrato tutto il materiale.
Prezzi troppo bassi e promozione sui social: così è partita l’indagine
A far scattare i sospetti è stata proprio la comunicazione online: trattamenti estetici complessi proposti a cifre troppo basse per essere compatibili con la legalità. Dai social, le indagini sono arrivate all’appartamento di Legnano, dove la 50enne lavorava con l’aiuto di una collaboratrice, probabilmente non regolarmente assunta. Il fascicolo è ora nelle mani del Pubblico Ministero Nadia Alessandra Calcaterra della procura di Busto Arsizio. L’accusa è di esercizio abusivo della professione medica, ma si indaga anche sull’evasione fiscale legata a prestazioni mai dichiarate. Il centro abusivo, secondo gli inquirenti, aveva raggiunto una discreta notorietà nel passaparola, soprattutto per i filler labbra. Un business illecito e pericoloso che ora rischia di trasformarsi in un processo penale.