Parole durissime di Vittorio Feltri contro la sentenza che attenua la colpa di un uomo violento: “Così si colpevolizza la vittima e si giustifica il carnefice”.
Il giudizio che scatena l’indignazione
Un passaggio di una sentenza ha fatto infuriare Vittorio Feltri, che non ha usato mezzi termini per attaccare i giudici. La decisione incriminata contiene un riferimento che, secondo il giornalista, suona come una giustificazione della violenza di un uomo sulla propria moglie: la donna “non era irreprensibile”. Parole che, secondo Feltri, rappresentano uno schiaffo alla giustizia e un insulto al buon senso. “È un abominio giuridico – tuona – che trasforma la vittima in colpevole e offre un alibi al carnefice”.
La rabbia di Feltri contro i giudici
Feltri sottolinea come la violenza domestica non possa mai trovare alcuna attenuante. “Un uomo tradito, deluso o provocato ha mille modi per reagire, ma non ha alcun diritto di usare le mani. Mai. Punto”. L’editorialista denuncia con forza il pericolo insito in simili valutazioni da parte dei tribunali: “Si offre una giustificazione morale all’aggressore, legittimando la rabbia maschile. Una roba che dovrebbe far tremare le vene ai polsi”. Per Feltri, la vera gravità non sta soltanto nello sconto di pena concesso, ma soprattutto nel messaggio devastante che viene trasmesso alla società.
Un segnale inquietante per il futuro
Secondo Feltri, questa sentenza segna un passo indietro drammatico dopo anni di battaglie per affermare un principio fondamentale: nessuna donna deve essere mai colpevolizzata per la violenza che subisce. “Siamo tornati indietro di decenni – scrive – e domani magari ci spiegheranno che lo ha fatto per amore”. Il monito finale è netto: non basta indignarsi, serve vigilare, protestare e denunciare, perché “quando la giustizia inizia a normalizzare la violenza, il pericolo riguarda tutti”.