Ex reginetta di bellezza, studentessa di giurisprudenza e volontaria, Madalina Pavolv viene trovata senza vita in via Buozzi. La Procura parla di suicidio, ma restano troppi dubbi.
La vita spezzata di una ragazza modello
Aveva solo 21 anni Madalina Pavolv, originaria della Romania ma cresciuta a Reggio Calabria. Occhi azzurri e sorriso radioso, era stata incoronata reginetta di bellezza ma continuava a condurre una vita semplice e piena di energia. Studiava giurisprudenza, si manteneva lavorando in una pizzeria di Corso Vittorio Emanuele e nel tempo libero si dedicava al volontariato. I suoi progetti erano ambiziosi: trasferirsi a Sidney per proseguire gli studi e costruire lì il proprio futuro. Una vita piena di sogni e impegni che rende ancora più inspiegabile la tragedia del 21 settembre 2012, quando il suo corpo viene trovato sul tetto di un’auto ai piedi di un palazzo in via Buozzi.
La caduta misteriosa da un palazzo
Secondo la versione ufficiale, Madalina sarebbe precipitata dal terrazzo di un edificio residenziale di via Buozzi, una strada alberata che collega viale Roma a via Brancati, a pochi metri dal mare e dall’Accademia di Belle Arti. L’impatto è stato fatale: accanto al corpo privo di vita sono stati ritrovati uno stivale e una calza. Nella borsa della ragazza, insieme a portafoglio e cellulare, gli inquirenti hanno trovato un biglietto con la scritta in stampatello “Via Buozzi 5 F” e una chiave che apriva soltanto il terrazzo da cui sarebbe caduta. Nessun altro mazzo di chiavi, nessun collegamento evidente con quel palazzo. Come aveva fatto ad accedervi? Qualcuno le aveva aperto il portone? E perché quella scritta, precisa e apparentemente premeditata, proprio in quella via?
Un segreto mai svelato e indagini incerte
La Procura ha da subito ipotizzato il suicidio, ma amici e familiari hanno sempre respinto questa tesi. Madalina Pavolv, descritta come solare, generosa e con una vita piena di obiettivi, non lasciava presagire alcun gesto disperato. “Non poteva essersi tolta la vita, non era da lei”, ripetono da allora i suoi cari, convinti che dietro quella caduta si nasconda un segreto mai rivelato. Un mistero che resta sospeso tra ipotesi e ombre, con domande rimaste senza risposta: chi l’ha fatta salire fin lassù? Perché proprio quel terrazzo in una strada con cui non aveva legami? E soprattutto, quella chiave trovata nella sua borsa, come era finita nelle sue mani? A distanza di anni, il giallo di via Buozzi continua a tormentare la memoria di una giovane vita spezzata troppo presto.