Dopo le sconfitte nelle Marche e in Calabria, la sfida toscana si complica per Elly Schlein, mentre Renzi e De Luca minacciano nuovi scossoni nel centrosinistra.
Toscana, Schlein la partita che doveva essere facile
Come in una spy story politica, dentro il centrosinistra serpeggiano diffidenze e sospetti. Dopo la goleada subita nelle Marche e in Calabria, il sogno della “remuntada” sembra ormai tramontato.
Ora il cosiddetto campo largo guidato da Elly Schlein e Giuseppe Conte è costretto a cambiare schema: dal gioco offensivo al catenaccio difensivo, per proteggere la propria porta e limitare i danni.
Tutto si gioca in Toscana, dove domenica si vota per il rinnovo della presidenza regionale, in vista del grande banco di prova del 23 e 24 novembre in Veneto, Campania e Puglia.
E dire che a Firenze la sfida sembrava in discesa. Invece, il confronto tra Eugenio Giani e Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra, si è trasformato in un testa a testa inaspettato.
Nel frattempo, lo stesso Giani, visibilmente teso, ha commesso una gaffe a Un giorno da pecora, inserendo la Lombardia tra le regioni confinanti con la Toscana.## Conte defilato, Renzi mina vagante
Giuseppe Conte si defila
A rendere la situazione più complicata è l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte ha scelto un profilo basso: non sarà presente alla chiusura della campagna elettorale a Firenze, lasciando sul palco solo i rappresentanti del Pd – Elly Schlein e Stefano Bonaccini – insieme ai leader di Alleanza Verdi-Sinistra.
I grillini restano divisi: in molte province la commissaria Paola Taverna non è riuscita a tenere unito il fronte, e parte della base non ha accettato l’accordo con i dem.
In questo scenario già fragile, incombe un’altra minaccia: Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, dopo il test positivo in Calabria, punta alla sua Firenze con ambizioni più alte.
Nel quartier generale del Pd cresce la preoccupazione: se la lista “Casa Riformista” dovesse superare il M5S, la leadership di Schlein ne uscirebbe ulteriormente indebolita.## Campania, il braccio di ferro De Luca–Fico
Campania, clima rovente
Ma la vera bomba politica potrebbe esplodere in Campania. All’ombra del Vesuvio, il clima nel centrosinistra è da thriller: “Roberto Fico è debolissimo”, sussurra qualcuno tra i corridoi dem. Il braccio di ferro con Vincenzo De Luca continua. Il governatore uscente pretende di presentarsi con la lista “De Luca Presidente” e non intende cedere il nome, nonostante le pressioni di Schlein e Conte.
Nei vertici del Pd circola una paura: “E se De Luca prende più voti del M5S, fino a sfiorare il Pd?”. Un’ipotesi che terrorizza la segretaria dem, già provata dalle ultime batoste elettorali. Intanto il centrodestra, con Edmondo Cirielli pronto a correre per Palazzo Santa Lucia, fiuta l’occasione. Dopo la “remuntada” fallita e le tensioni crescenti, per l’allenatrice del Pd la panchina è appesa a un filo.