Nel suo testamento, un 76enne di Mantova ha destinato alla Lega di Matteo Salvini un locale nel centro della città: è la donazione più alta del 2024.
Il testamento di Pietro Novellini
Un gesto sorprendente arriva da Mantova, dove un pensionato di 76 anni, Pietro Novellini, ha deciso di lasciare parte del suo patrimonio alla Lega per Salvini Premier. L’uomo, descritto come una persona riservata e lontana dai riflettori, ha disposto nel suo testamento che uno dei suoi immobili, un locale di 51 metri quadrati situato in via Giustiziati, nel cuore della città lombarda, fosse donato al partito guidato da Matteo Salvini.
Il testamento è stato aperto lo scorso luglio, rivelando la volontà del pensionato di destinare una parte dei suoi beni alla politica. “Lascio alla Lega per Salvini Premier l’immobile di via Giustiziati”, si legge nelle sue ultime volontà. Si tratta di un bene dal valore stimato di circa 100mila euro, situato non lontano dalla basilica di Sant’Andrea, in una delle zone più centrali e pregiate di Mantova.
Un legato immobiliare senza precedenti
L’uomo, che aveva avuto un passato di militanza nella Lega molti anni fa, non era tuttavia conosciuto dai vertici attuali del partito. Proprio per questo la donazione ha suscitato sorpresa tra i leghisti, oltre a rappresentare un contributo economico significativo in un momento in cui i partiti faticano a trovare forme di autofinanziamento e i cittadini mostrano crescente disaffezione verso la politica.
Secondo quanto riportato negli atti del notaio, la Lega “ha accettato il legato immobiliare in proprio favore”, seguendo le procedure previste dalla legge. La gestione dell’operazione è stata supervisionata da Alberto Di Rubba, amministratore federale del partito.
L’immobile, tuttavia, non passerà subito alla disponibilità della Lega: la moglie di Novellini ne manterrà l’usufrutto, compresa la rendita proveniente dall’affitto, fino al termine della sua vita. Solo successivamente la nuda proprietà passerà interamente alla formazione politica di Salvini.
Il gesto e il contesto politico
Il lascito di Pietro Novellini rappresenta, secondo i dati pubblici, la donazione più alta ricevuta nel 2024 dal partito di Matteo Salvini. Un episodio che assume rilievo simbolico in un periodo in cui i movimenti politici tentano di rinnovare la fiducia dei cittadini e di garantirsi risorse economiche trasparenti.
Il gesto del pensionato lombardo, compiuto lontano da clamori e interessi diretti, diventa così una notizia non solo per il valore materiale dell’immobile, ma anche per il significato che porta con sé: la scelta di destinare parte del proprio patrimonio a un partito politico in cui, evidentemente, Novellini continuava a credere.
In un’epoca di distacco crescente tra cittadini e istituzioni, la storia del pensionato di Mantova appare come un gesto isolato ma emblematico, capace di riportare l’attenzione sul rapporto tra idealismo e politica, anche attraverso un lascito testamentario.