Dopo la strage di Castel d’Azzano, le parole di Ilaria Salis sul “diritto alla casa” scatenano l’indignazione. Sui social la accusano di ignorare le vittime.
Salis, la polemica dopo la tragedia nel Veronese
La strategia di Ilaria Salis sembra ormai collaudata: lanciare il sasso, nascondere la mano e, una volta esploso il caso mediatico, accusare gli altri di non averla capita.
Questa volta, l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra è finita nel mirino per il suo commento sulla strage di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, dove i fratelli Ramponi hanno provocato un’esplosione devastante nel loro casale durante una perquisizione. Tre carabinieri sono morti e venticinque tra agenti e militari sono rimasti feriti.
Nonostante la gravità del fatto, Salis ha concentrato il suo intervento su Facebook su tutt’altro aspetto, parlando del “diritto alla casa” negato, e additando “il capitalismo speculativo” come corresponsabile della tragedia. Le sue parole, arrivate mentre il Paese piangeva i militari uccisi, hanno scatenato una valanga di critiche e indignazione trasversale.
Il post controverso e la difesa di Salis
Nel messaggio pubblicato sui social, Salis aveva scritto:
«All’origine di questi gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale che genera sofferenza e disagio nelle fasce più povere della popolazione. E se la politica non darà risposte, sarà da considerare corresponsabile — insieme a quel capitalismo che ha trasformato il diritto alla casa in un bene speculativo — di ciò che di orribile accade».
Parole che hanno indignato molti cittadini e rappresentanti delle forze dell’ordine, anche perché – come precisato dalle autorità – i fratelli Ramponi non sarebbero rimasti senza un’abitazione, avendo già una soluzione alternativa.
Travolta dalle critiche, Salis è tornata sul tema accusando “i soliti giornali e la destra” di aver strumentalizzato il suo post: «Mi vengono attribuite frasi mai dette e concetti mai espressi. È in corso una campagna d’odio alimentata da profili fake e utenti a libro paga. Questa è la loro idea di free speech».
“Addolorata ma la politica è corresponsabile”
Nella seconda parte della sua replica, l’europarlamentare ha provato a riformulare la propria posizione, esprimendo un pensiero per le vittime ma senza arretrare sulla sua tesi: «Ribadisco quanto ho detto: quella di Castel d’Azzano è un dramma, una tragedia.
La morte di tre persone mi addolora ed esprimo vicinanza alle famiglie. Ma la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause del disagio».
Ha poi attaccato i detrattori:
«Se vi offendete, è perché avete la coscienza sporca. Per voi, chi è povero non merita una casa, perché la proprietà privata viene prima dei bisogni delle persone».
Un messaggio che ha riacceso la polemica e che molti utenti hanno definito “fuori luogo” e “distaccato dalla realtà”. Il punto centrale – la morte di tre servitori dello Stato uccisi mentre facevano il loro dovere – è rimasto, ancora una volta, sullo sfondo.