La tedesca Böcker trasforma un episodio di cronaca in marketing virale: il post ironico sull’elevatore usato dai ladri fa il giro del mondo.
L’ironia diventa virale sui social
Una trovata di marketing destinata a far discutere. Dopo il clamoroso furto al Louvre di Parigi, avvenuto lo scorso 19 ottobre, l’azienda tedesca Böcker, produttrice del montacarichi utilizzato dai rapinatori per accedere al museo, ha scelto di sfruttare l’episodio con un post ironico sui propri canali social.
Sull’account ufficiale Instagram, l’azienda ha pubblicato la foto del montacarichi accostato alla finestra del celebre museo, accompagnandola con la scritta: “Quando devi fare veloce”. Lo stesso contenuto è poi comparso anche sul profilo italiano, con una traduzione letterale – “Quando deve andare tutto in fretta” – che ha contribuito a rendere il post ancora più virale.
A completare la trovata, un sottotitolo promozionale che gioca con l’accaduto: “L’Agilo di Böcker trasporta i tuoi tesori fino a un carico di 400 chilogrammi a una velocità di 42 metri al minuto, e lo fa in silenzio, grazie al motore elettrico da 230 volt.”
Il riferimento al video del furto – in cui i ladri, travestiti da manutentori con gilet gialli, portano a termine il colpo in appena sette minuti – non è passato inosservato. Il post ha fatto rapidamente il giro del web, suscitando un’ondata di commenti tra chi ha apprezzato l’ironia e chi ha invece criticato la scelta di sfruttare un evento criminoso per fini commerciali.
La risposta dell’azienda: “Nessuno si è fatto male, era solo una battuta”
Contattata dal quotidiano The Guardian, la responsabile marketing di Böcker, Julia Scharwatz, ha spiegato il motivo della pubblicazione: “Quando è diventato chiaro che nessuno si era fatto male, abbiamo iniziato a fare qualche battuta e a pensare a qualche slogan divertente”.
La manager ha raccontato che l’azienda ha appreso dai media che l’elevatore impiegato nel colpo fosse un loro modello. “Abbiamo venduto quel montacarichi nel 2020 a una società della regione parigina che lo noleggia a terzi. I ladri si erano recentemente interessati al mezzo e, durante una dimostrazione, lo hanno rubato”, ha precisato.
Secondo la Scharwatz, il furto dell’attrezzatura era stato denunciato alla polizia una settimana prima del colpo al museo. Da quel momento, la vicenda ha assunto una piega imprevista, culminando nel singolare episodio che ha fatto il giro del mondo.
Quando la cronaca diventa occasione di marketing
La scelta della Böcker non è passata inosservata neppure tra gli esperti di comunicazione, che hanno definito la trovata un esempio di “real-time marketing audace ma rischioso”. L’azienda, pur avendo precisato che la sua intenzione non era di sminuire la gravità del furto, ha saputo trasformare un fatto di cronaca in una mossa pubblicitaria capace di moltiplicare la visibilità del brand a livello internazionale.
Il post, condiviso anche in versione inglese, ha raggiunto milioni di visualizzazioni in poche ore. E se da un lato ha scatenato ironie e meme, dall’altro ha riacceso il dibattito sull’etica del marketing digitale: fino a che punto si può scherzare su un episodio di cronaca per promuovere un prodotto?