La giovane, colpita dal padre durante la strage familiare di Paupisi in cui morirono la madre e il fratello, ha ripreso conoscenza e respira autonomamente.
Il risveglio di Antonia dopo un mese di coma
Arriva finalmente una notizia di speranza dalla clinica Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, dove è ricoverata Antonia Ocone, la 16enne sopravvissuta alla strage di Paupisi, nel Beneventano. La ragazza, ridotta in fin di vita dal padre Salvatore Ocone, si è svegliata dal coma e ora respira autonomamente. Le sue condizioni, pur restando delicate, sono in miglioramento e i medici hanno deciso di trasferirla dal reparto di Terapia Intensiva a quello di Neuroriabilitazione.
La giovane era stata colpita dal padre lo scorso 30 settembre, quando l’uomo, in un raptus di follia, aveva ucciso la moglie Elisa Polcino, 49 anni, e il figlio Cosimo, 15 anni, prima di trascinare in auto Antonia, gravemente ferita, fino in Molise, dove venne poi arrestato dai carabinieri.
Il bollettino medico: “È sveglia e collabora”
La clinica Neuromed ha diffuso un aggiornamento ufficiale sulle condizioni della ragazza, annunciando progressi significativi: “La paziente è sveglia, a tratti collaborante, eseguendo ordini semplici come ‘mostrare la lingua’”, si legge nel bollettino. I medici precisano tuttavia che Antonia presenta “un deficit motorio al lato destro, con interessamento di arto superiore e inferiore, un quadro di afasia atipica e modica disfagia”.
Nonostante le difficoltà, la 16enne è ora in respiro spontaneo tramite cannula tracheale, con parametri cardiocircolatori nella norma e senza febbre. “È apiretica e respira autonomamente”, hanno aggiunto i sanitari, esprimendo cauto ottimismo sul percorso di recupero neurologico e motorio.
Una speranza dopo la tragedia
La strage di Paupisi, piccolo centro in provincia di Benevento, aveva sconvolto l’Italia. La mattina del 30 settembre, Salvatore Ocone, 58 anni, aveva colpito con una pietra la moglie e i due figli nel giardino di casa. Solo Antonia era sopravvissuta, trovata in condizioni disperate accanto al corpo del fratello, che il padre aveva caricato in auto per poi fuggire. Dopo ore di ricerche, l’uomo era stato rintracciato e arrestato in Molise.
Ora, il risveglio della ragazza rappresenta un segno di vita e di speranza per una storia segnata da una violenza familiare devastante. La comunità di Paupisi e l’intera provincia di Benevento hanno accolto con emozione la notizia del suo miglioramento, nella speranza che Antonia possa presto ritrovare la forza di riprendersi e guardare avanti.