La presidente di Fininvest, Marina Berlusconi . commenta con emozione l’approvazione definitiva della riforma della Giustizia: “È il riconoscimento della forza e del coraggio di Silvio Berlusconi”.
“Una vittoria che arriva tardi, ma che resta grande”
“Ci sono vittorie che arrivano tardi, forse troppo tardi, ma che restano grandi e decisive.” Con queste parole Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, ha commentato l’approvazione definitiva in Senato della riforma della Giustizia, un passaggio considerato cruciale dal governo e simbolico per la famiglia Berlusconi.
“Quella di oggi è la vittoria di mio padre, Silvio Berlusconi. Sono la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione e, purtroppo, anche la sua sofferenza, ad aver reso possibile una giornata che segna un passo avanti importante per la democrazia e per la verità in questo Paese”, ha aggiunto la presidente di Fininvest.
Il richiamo alla figura di Silvio Berlusconi
Le parole di Marina Berlusconi arrivano in un momento carico di significato politico e personale. La riforma appena approvata rappresenta, secondo molti osservatori, una delle più significative modifiche del sistema giudiziario italiano degli ultimi anni, con l’obiettivo di rendere più equilibrato il rapporto tra poteri dello Stato e di garantire tempi certi nei procedimenti.
Il riferimento al padre non è casuale. Per decenni Silvio Berlusconi ha rappresentato il principale punto di confronto – e spesso di scontro – tra politica e magistratura. La sua lunga battaglia per la “giustizia giusta” è stata un tratto distintivo del suo impegno pubblico, e la dichiarazione di Marina ne suona come un riconoscimento postumo: la conferma che la sua visione di riforma trova oggi compimento istituzionale.
Un risultato dal valore simbolico per il centrodestra
Il via libera del Senato alla riforma della giustizia viene vissuto anche come una vittoria politica del centrodestra, che da anni rivendicava la necessità di un cambiamento strutturale del sistema giudiziario. Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini hanno più volte ricordato come l’impianto della riforma si ispiri proprio alle battaglie condotte da Berlusconi per una magistratura “più giusta, responsabile e imparziale”.