Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti blocca di nuovo il progetto. Meloni: “Invasione di campo inaccettabile”

Nuovo stop tecnico alla realizzazione dell’opera simbolo del governo. La premier Giorgia Meloni attacca: “Decisione incomprensibile, non ci fermeremo”.

Altro stop al Ponte: la Corte dei Conti respinge la delibera CIPESS

Un nuovo ostacolo frena la corsa verso il Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti ha respinto il visto di legittimità sulla delibera CIPESS n. 41/2025, che approvava il progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. La decisione è stata presa dalla Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato, al termine della camera di consiglio seguita all’adunanza del 29 ottobre.
Il provvedimento CIPESS, approvato lo scorso 6 agosto, prevedeva l’assegnazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e l’approvazione definitiva del progetto, ai sensi del decreto-legge n. 35 del 2023. Le motivazioni precise del mancato visto non sono ancora state rese note, ma saranno comunicate entro i prossimi 30 giorni.

Palazzo Chigi all’attacco: “Invasione di giurisdizione”

La risposta del governo non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, Palazzo Chigi ha parlato di “ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento”. La nota sottolinea come “i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio abbiano fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati”, giudicando alcune delle osservazioni della Corte “capziose e anacronistiche”.
Un passaggio della comunicazione governativa è particolarmente polemico: “Per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi tramite link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer”.
Il messaggio è chiaro: per il governo si tratta di un eccesso di potere che interferisce con la sovranità delle scelte politiche. “La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, rappresentano la risposta più adeguata a un’intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento”, si legge ancora nella nota.

Meloni non arretra: “Il Ponte si farà”

Fonti vicine alla premier Giorgia Meloni confermano che l’esecutivo non intende arretrare: “Il Ponte è un’infrastruttura strategica, attesa da decenni e già prevista nelle programmazioni europee. Nessun cavillo tecnico potrà fermare la volontà del Governo e del Parlamento”.
L’ennesimo “stop tecnico” arriva in un momento politicamente delicato, a pochi giorni dall’annuncio di un’accelerazione sui cantieri e dai nuovi rilievi di Bruxelles. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito la decisione della Corte “un atto politico mascherato da controllo contabile” e ha ribadito che “i lavori partiranno, con o senza il loro visto”.
Nel frattempo, cresce la tensione tra poteri dello Stato, mentre l’opposizione chiede “trasparenza e rispetto delle procedure”. Ma per Meloni, il messaggio è netto: “Il Ponte sullo Stretto si farà. E sarà simbolo di un’Italia che unisce e non si lascia bloccare dalla burocrazia”.

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