Sky Cruise, arriva il primo Hotel-aereo extralusso, con resort, piscine e negozi per 5.000 persone

Un concept futuristico immagina un enorme aereo alimentato da energia nucleare, capace di ospitare 5.000 persone con piscine, negozi e ristoranti a bordo.

Un’idea che sfida ogni logica attuale

Nessuno aveva mai immaginato un hotel volante grande come una nave da crociera, finché il divulgatore yemenita Hashem Al-Ghaili non ha presentato il progetto Sky Cruise, un velivolo colossale pensato per rimanere in volo senza sosta grazie a 20 motori a propulsione nucleare. Alcuni lo hanno già ribattezzato “Titanic del cielo”, non solo per le dimensioni, ma per l’idea di un viaggio continuo che non prevede arrivi né partenze. Il video pubblicato su YouTube ha fatto il giro del mondo, attirando milioni di visualizzazioni e sollevando curiosità, entusiasmo e scetticismo tecnico. Per chi è stanco degli spazi angusti degli aerei tradizionali, Sky Cruise promette l’esatto opposto: ambienti immensi, comfort e lusso permanente a migliaia di metri d’altezza.

Un resort volante con ristoranti, centri commerciali e piscine
Secondo il concept, l’aereo-hotel potrebbe accogliere fino a 5.000 ospiti e membri dell’equipaggio, trasformandosi in una sorta di città sospesa nel cielo. A bordo sarebbero disponibili ristoranti, teatri, palestre, piscine, un centro benessere, spazi medici, negozi e perfino sale eventi. La hall e il ponte principale offrirebbero una vista panoramica a 360 gradi sulle nuvole, come una crociera che però non solca mari, ma attraversa continenti senza mai atterrare. Il progetto prevede anche l’uso di intelligenza artificiale per sostituire i piloti: il velivolo sarebbe interamente gestito da sistemi autonomi in grado di anticipare turbolenze, ridurre vibrazioni e adattarsi alle condizioni atmosferiche.

Un volo infinito, ma solo sulla carta
L’aspetto più sorprendente è l’idea che Sky Cruise possa restare in aria per anni, senza necessità di rifornimenti. La manutenzione verrebbe effettuata direttamente in volo, mentre i passeggeri potrebbero salire e scendere tramite jet commerciali che attraccano al velivolo in quota. Hashem Al-Ghaili lo definisce “il futuro dei trasporti”, un nuovo modo di concepire lo spostamento come esperienza permanente, non come mezzo per raggiungere una destinazione. Tuttavia, per ora, si tratta solo di un concept: non esiste alcun piano di costruzione, nessuna tecnologia testata e nessun costo stimato. L’idea resta un esercizio di immaginazione ingegneristica, che divide tra chi la considera visionaria e chi la giudica impossibile con le conoscenze attuali.

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