Vittorio Feltri: “Meglio i gatti delle persone, almeno loro non tradiscono”

Nel podcast “Sette Vite”, il direttore editoriale de Il Giornale si racconta senza filtri: soldi, affetti, libertà e il ricordo di Berlusconi e di sua madre.

“Berlusconi mi ha trattato come un principe”

La nuova puntata del podcast “Sette Vite” è un ritratto sincero e crudo di Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, uno dei personaggi più discussi e carismatici del giornalismo italiano. L’intervista, più che una conversazione, diventa un viaggio nella mente di un uomo che non ha mai conosciuto la parola “compromesso”.
Parlando del suo rapporto con Silvio Berlusconi, Feltri si lascia andare a un ricordo commosso: «Berlusconi mi ha fatto diventare ricco, mi ha sempre trattato come un principe, mi voleva bene e non mi ha mai chiesto nulla. Mi ha dato tutto». Parole di stima e riconoscenza, che superano la dimensione politica per entrare in quella affettiva. Feltri non indulge mai nei sentimentalismi, ma il tono con cui evoca l’amico scomparso rivela la gratitudine autentica di chi riconosce il valore umano dietro al leader.

“I soldi vengono prima di tutto”

Come sempre, Feltri non teme di toccare argomenti scomodi. Quando il dialogo scivola sul denaro, la risposta è diretta e disarmante: «Per cosa baratterei tutti i soldi che ho? Per niente. Non mollerei neanche un centesimo. I soldi vengono prima di tutto». Una dichiarazione che molti potrebbero giudicare provocatoria, ma che per lui rappresenta un principio di coerenza: l’indipendenza economica è la base della libertà personale, il valore che più di ogni altro guida la sua vita e la sua carriera.

La madre e i gatti: l’anima privata di Feltri

È quando parla della madre che il tono di Feltri si fa più intimo. «Mia madre era una donna incredibile, era svizzera e aveva un temperamento eccezionale. L’ho sognata di recente, mi diceva: “Vittorio, tu hai sempre ragione, ma gli altri non lo sanno”». Una frase che suona come una carezza, ma anche come un ritratto perfetto del suo carattere: determinato, pungente, certo delle proprie idee.
Infine, l’amore per i gatti, suo tratto più celebre: «Meglio i gatti delle persone. Quando me n’è morto uno ho pianto per una settimana. Invece certi esseri umani, quando si levano dalle balle, ti fanno anche un piacere». Una battuta tagliente, ma sincera, che racchiude l’essenza di un uomo capace di alternare ironia e malinconia con naturalezza.
Feltri si conferma così un protagonista scomodo e autentico, fedele solo a sé stesso e alle proprie passioni. Una voce che, nel bene e nel male, continua a raccontare l’Italia con il coraggio di chi non teme di essere giudicato.

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