Chiara Ferragni si presenta in aula a Milano per il processo sul presunto caso di truffa aggravata legato al Pandoro Pink Christmas e alle uova di Pasqua, scegliendo il rito abbreviato. Sentenza attesa a gennaio.
La prima udienza con Ferragni presente in tribunale
Per la prima volta Chiara Ferragni si è presentata di persona al Palazzo di Giustizia di Milano per il procedimento che la vede imputata, insieme ad altre due persone, per truffa aggravata nell’ambito delle iniziative commerciali collegate al Pandoro Pink Christmas e alle uova di Pasqua. L’imprenditrice digitale, difesa dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato, decisione che prevede un processo più rapido e una possibile riduzione della pena in caso di condanna. L’udienza si è svolta a porte chiuse davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini, della terza sezione penale. La sentenza è prevista per gennaio. Oltre a Ferragni sono imputati l’ex manager Fabio Damato e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID.
Le accuse della Procura e le donazioni già versate
Secondo la Procura di Milano, tra il 2021 e il 2022 Ferragni avrebbe ottenuto un indebito vantaggio economico di circa 2,2 milioni di euro dai prodotti venduti con messaggi legati alla beneficenza, senza che la quota annunciata fosse effettivamente inclusa nel prezzo. L’indagine è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza. Ferragni ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di aver agito correttamente e ribadendo il rispetto verso l’iter giudiziario. In parallelo, l’imprenditrice ha già versato complessivamente 3,4 milioni di euro in donazioni per chiudere la parte amministrativa della vicenda, mentre i suoi legali continuano a sostenere che non vi sia alcun reato alla base dell’operazione commerciale.
Le parti civili e il prossimo passaggio in aula
Durante l’udienza sono state discusse le richieste di costituzione di parte civile. Alcune domande sono state ritirate in seguito ad accordi extragiudiziali, come nel caso di una donna di 76 anni e dell’associazione Adicu. Resta invece aperta la posizione della Casa del Consumatore, che ha rifiutato una proposta di 5mila euro e chiesto all’influencer un impegno pubblico sui social come risarcimento simbolico. Il 19 novembre il giudice deciderà quali richieste ammettere formalmente nel processo. Intanto, Ferragni – visibilmente provata – ha ringraziato i giornalisti presenti e ha dichiarato: “Grazie per l’attenzione, grazie di essere qua. È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni, però grazie di essere qua e andiamo avanti”.