Ragazza malata di tumore dice no alla chemio, il tribunale la obbliga

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A soli 17 anni una ragazza americana si è trovata a combattere contro la più grande battaglia che un essere umano possa affrontare, quella contro il cancro.

La giovane donna, che si chiama Cassandra C., ha iniziato il ciclo di chemioterapia ma dopo due sedute, in accordo con la mamma, ha deciso di abbandonare la terapia.

Alla ragazza, lo scorso settembre, dopo una serie di accertamenti, i medici le hanno riscontrato il linfoma di Hodgkin.

Il team di dottori che segue Cassandra ritiene,  che la ragazza con il ciclo completo di chemioterapia, ha un’elevata possibilità di sopravvivenza.

In questa delicata vicenda è intervenuto il Dipartimento dei bambini e della famiglia che ha presentato un esposto alla Procura del Connecticut, città dove vive Cassandra.


Il tribunale della città americana ha fissato un’udienza durante la quale sono stati ascoltati i medici che hanno in cura la ragazza e la paziente colpita dal cancro.

I giudici del tribunale hanno stabilito che la ragazza “non è in grado di intendere e volere” e hanno obbligato la giovane donna a continuare la chemioterapia.

I giudici, inoltre,  “hanno ordinato di portare via da casa sua la ragazza e di tenerla sotto la custodia del Dipartimento”.

Il dipartimento dei bambini e della famiglia di Connecticut è stato autorizzato  a compiere tutte le iniziative necessarie per tutelare la salute della ragazza.

Michael Taylor, il legale della ragazza alla quale è stata imposta la chemioterapia, subito dopo la sentenza del tribunale del Connecticut, ha annunciato che proporrà ricorso nei confronti della sentenza.

L’avvocato, Michael Taylor, ha dichiarato che: “È una questione di diritto, il diritto costituzionale di decidere in merito a cosa accade al proprio corpo, un fatto che il governo non può controllare”.