Venezia, ex modella e miss di 27 anni è la nuova presidente del consiglio

Venezia-ex-modella-di-27-anni-è-la-nuova-presidente-del-consiglio-comunale

Ermelinda Damiano, neo presidentessa del consiglio comunale di Venezia, ha detto che vuole essere giudicata per le cose che farà e non per la sua bellezza.

La Damiano è una ragazza che sicuramente non passa inosservata.

Ex napoletana è riuscita ad essere eletta consigliere comunale a Venezia e poi a essere nominata per un ruolo importantissimo, quello di presidente del consiglio comunale.

Ermelinda Damiano ha detto che il primo passo che compirà come ,presidente del consiglio comunale di Venezia sarà una riunione con i capogruppo dei vari partiti.

Il nuovo presidente del consiglio comunale di Venezia è una donna bellissima di soli 27 anni.

Si chiama Ermelinda Damiano ed è stata eletta al suo nuovo incarico quasi in modo plebiscitario: con 25 voti favorevoli, 7 consiglieri comunali assenti e 4  astenuti.

Ermelinda Damiano è dottore in legge ed è una praticante avvocato ma, in precedenza, è stata vincitrice di concorsi di bellezza.

La Damiano, che in molti chiamano semplicemente Linda, ha solo 27 anni è stata eletta consigliere comunale alle ultime votazioni nella lista “Brugnaro Sindaco” che appoggiava il candidato sindaco di Venezia del centrodestra poi eletto.

Linda è originaria del sud Italia ma da anni vive a Venezia, è stata una modella ed ha vinto numerosi concorsi di bellezza, l’ultimo dei quali “Miss La Nuova Venezia”.

Ermelinda Damiano è alta un metro e 72 centimetri e ha i capelli castani e gli occhi scuri, ama praticare lo sport ed è alla sua prima esperienza politica.

Il nuovo presidente del consiglio comunale di Venezia ha una triste storia alle spalle: quando era piccola, il padre abbandonò sia lei che la madre che da quel giorno, per mandare avanti la famiglia, ha dovuto fare i lavori più umili.

Ermelinda Damiano si racconta così:

“Ho lavorato per pagarmi gli studi. Ho fatto anche l’accoglienza in discoteca, non certo la ballerina, portavo la gente ai tavoli. Non mi pare un crimine. Lavoro da quando avevo 15 anni, ho cominciato al liceo, nei mesi estivi, quando gli altri andavano al mare. Per aiutare mia madre. Siamo solo io e lei. Ho un fratello ma non lo vedo da tanti anni. Ho fatto la commessa, la barista al bar dell’orologio. Non mi vergogno, anzi”.