AC/DC successo per concerto a Imola, 92 mila fan in delirio

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Un successo incredibile quello ottenuto di giovedì scorso dalla band degli AC/DC che ad Imola a estasiato il pubblico con il suo vasto repertorio di canzoni rock.

Più di novantamila spettatori hanno assistito al concerto evento dell’anno del gruppo australiano che sta tenendo una tournée che toccherà molte città del pianeta che però in Italia aveva come unica tappa Imola.

 L’AC/DC si sono esibiti all’autodromo Dino Ferrari su un palco gigantesco lungo oltre 25 metri.

La famosa band ha cantato i brani contenuti nel recente album uscito a dicembre scorso “Rock Or Bust” e alcune canzoni storiche del loro repertorio.

Una recente notizia però ha sconvolto i fan del gruppo, Phil Ruddl, 61 anni, appunto batterista degli AC/DC potrebbe presto essere rinchiuso in un carcere di massima sicurezza.

Così gli è stato comunicato dal giudice neozelandese che, dopo averlo giudicato per il reato di possesso di droga e di minacce di morte a suo ex capo della sicurezza, l’ha condannato a 8 mesi di arresti domiciliari.

Gli arresti domiciliari li sconterà nella sua casa che si trova sulla spiaggia di Tauranga, in Nuova Zelanda.

La casa sarà munita di telecamere che riprenderanno ogni giornata dell’artista.

Per Phil Ruddl la procura aveva chiesto 18 mesi ma il giudice Thomas Ingram ha dovuto considerare che non aveva o quasi precedenti e così ha ridotto la pena a “soli” 8 mesi di domiciliari.

Quando Phil Ruddl  è arrivato in Tribunale era sereno tanto che dalla Bentley su cui viaggiava ha avuto belle parole per tutti i suoi fans che attendevano il suo arrivo.

Ma quando l’udienza è finita il suo umore è drasticamente cambiato.

Ora la vita di Phil Ruddl cambierà perché il suo gruppo, gli Ac/Dc hanno già provveduto a trovare un sostituto, Chris Slade e continuare, così, il loro tour “Rock or Bust”.

Dunque, è accaduto proprio quello che Phil Ruddl temeva di più, non far parte più del gruppo degli AC/DC.

Ma perché si è arrivati a questa condanna?

Nel 2014 Phil Ruddl aveva ingaggiato un killer con cui aveva concordato la somma di 133mila dollari per far fuori il capo della sicurezza che aveva a cui aveva anche telefonato per dirgli: “Ho intenzione di ucciderti”.

Il suo ex dipendente lo aveva denunciato e il chitarrista era stato arrestato per poi essere rilasciato su cauzione.

In fase di arresto, però, le forze dell’ordine avevano trovato in casa metanfetamine e cannabis e per questo era stato anche successivamente accusato per possesso di droga.