Nel 2030 rischio mini era glaciale, il Sole andrà a dormire

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Se nel mondo avvenisse una nuova era glaciale che ghiacciasse l’intera Terra e provocasse morte e distruzione?

Sembra che sia possibile che nel 2030 il Sole per un breve periodo andrà in letargo provocando temperature molto rigide sulla Terra che si ghiaccerà per la maggior parte della sua superficie.

Il problema è che la mini era glaciale sembra per alcuni studiosi inevitabile e da ora in poi bisognerà solo cercare i rimedi per evitare che possa provocare una catastrofe senza precedenti.

La paura è tanta che una immane catastrofe possa colpire la Terra.

Una gigantesca eruzione di un vulcano, una cometa dalla grandi proporzioni che possa colpire un’intera nazione o peggio un catastrofico terremoto che possa provocare tantissime vittime e danni irreparabili, queste sono le paure che molti abitanti della Terra hanno.

Ma una recente ricerca che è stata illustrata nel corso del National Astronomy Meeting, svoltosi nel Galles, ha spiegato che nel 2030 il Sole non riscalderà come ora la Terra, provocando sul nostro pianeta una mini era glaciale.

Secondo gli studiosi che hanno illustrato l’eccezionale ricerca, il Sole nel 2030 calerà la sua attività, di irradiare la Terra del suo calore, del 60%.

Per gli scienziati è come se il Sole, all’improvviso, nel 2030 andrà in letargo.

Questo incredibile fenomeno si chiama Maunder Minimum ed è già accaduto tra il 1646 e il 1715.

Alcuni documenti dell’epoca, nella quale avvenne il Maunder Minimum, raccontano che il Tamigi, fiume che bagna Londra, era ghiacciato.

Lo studio è stato portato a termine dalla professoressa Valentina Zharkova che ha spiegato che l’attività solare varia nel corso degli anni secondo i cicli che durano dai 10 a 12 anni.

Ciò che succederà durante i diversi cicli non è facile da prevedere.

Il team di studiosi della professoressa Valentina Zharkova ha riscontrato che vi sono delle onde magnetiche in diversi strati della nostra stella.

Queste onde oscillano nei due poli opposti del Sole.

La professoressa Valentina Zharkova ha spiegato che:

“Dalla combinazione di entrambe le onde insieme e dal confronto di dati reali per il ciclo solare, abbiamo scoperto che le nostre previsioni hanno mostrato una precisione del 97%”.

Gli studi del team di scienziati sono stati condotti utilizzando i dati dell’osservatorio del Solar Observatory Wilcox nello stato della California negli Stati Uniti d’America e, in particolare, sono stati studiati i comportamenti del Sole in tre cicli differenti dal 1976 al 2008.