Clima, futuro da incubo, tra dieci anni il collasso del mondo

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I pericoli per la Terra non provengono solamente dall’inquinamento dell’aria e dalle polveri sottili che potrebbero nei prossimi anni provocare lo scioglimento dei ghiacciai perenni ma anche, secondo delle ricerche pubblicate sul tabloid scientifico Pnas e Science Avances, dalla fine delle riserve di combustibili fossili presenti sul nostro pianeta.

Secondo gli sconvolgenti studi pubblicati sulla nota rivista scientifica, l’uomo con le trivellazioni per la scoperta di nuovi giacimenti di gas naturali e di petrolio in pochi anni farà terminare la presenza di combustibili fossili sulla Terra.

La scomparsa dei combustibili fossili determinerebbe un innalzamento del livello del mare di 60 metri.

Molte città della Terra sarebbero sommerse dall’acqua.

Parte dell’Italia, città con milioni e milioni di abitanti come New York, Shangai, Londra e Parigi potrebbero essere sommerse dall’acqua.

Secondo gli scienziati cha hanno condotto i due studi solo tra un decennio saranno 50 milioni gli abitanti della Terra che dovranno trasferirsi.

I milioni di “rifugiati climatici” scapperanno dalle proprie città perché l’inquinamento atmosferico avrà provocato la desertificazione di buona parte della Terra.

L’incuria dell’uomo, secondo molti scienziati, sta pian piano provocando la fine della Terra con un graduale aumento del livello del mare e delle temperature.

Ricarda Winkelmann, la scienziata che è a capo di uno dei due team che ha condotto le ricerche sulle catastrofi che può provocare l’esaurimento dei combustibili fossili, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Se dovessimo bruciare tutte le riserve di combustibili fossili, questo eliminerebbe la calotta antartica e provocherebbe un innalzamento permanente del livello del mare senza precedenti nella storia umana”.

Secondo la dottoressa Ricarda Winkelmann tra soli 60 massimo 80 anni le acque dei mari che circondano la Terra potrebbero sommergere una vasta zona del nostro paese attualmente abitata da più di un miliardo di persone.

Secondo alcuni dati riportati da The Economics of Land Degradation molto presto, massimo tra dieci anni, il 52% del terreno agricolo diventerà un deserto.

Previsioni catastrofiche che però possono essere molto vicine a quello che potrà accadere tra pochi anni sulla nostra Terra.