Parkinson arriva un bracciale che consente una diagnosi precoce

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Al centro di numerosi studi di ricercatori di tutto il mondo vi è l’obbiettivo di sconfiggere una delle malattie più frequenti e mortali che colpisce le persone che hanno superato i 65 anni di età, il Parkinson.

Al momento non vi sono cure per una malattia  in molti casi lenta ma inesorabile.

I ricercatori da anni stanno tentando di trovare un farmaco che possa rallentare o addirittura sconfiggere questo terribile morbo.

Importante però è per i medici diagnosticare il morbo precocemente.

Un nuovo rivoluzionario strumento per individuare il Parkinson è stato realizzato in Italia.

Ancora una volta i ricercatori italiani si sono di mostrati all’avanguardia per la lotta di una delle malattie più subdole che possa colpire l’essere umano, il Parkinson.

L’invenzione di un bracciale che possa consentire di scoprire precocemente se una persona è stata colpita dal morbo di Parkinson è stata fatta dai ricercatori di una delle più importanti scuole d’Italia, quella Superiore di Sant’Anna di Pisa.

I ricercatori toscani hanno inventato il “bracciale Smart” che consente di comprendere qual è l’avanzamento del morbo analizzando il movimento della mano e soprattutto delle dita.

Il “bracciale Smart” è già utilizzato da alcuni centri ospedalieri toscani ed è uno strumento “in grado di misurare con precisione e accuratezza il movimento della mano e delle dita”.

Visti i risultati ottenuti con il “bracciale Smart” i ricercatori pisani ritengono che la loro invenzione possa essere molto utile per riuscire a combattere meglio una malattia che colpisce tantissime persone sia in Italia che nel mondo.

Il “bracciale Smart” è stato già utilizzato con successo presso il reparto di neurologia del plesso ospedaliero di Carrara.

I neurologi hanno usato lo strumento su un numero elevato di pazienti, più di 150.

Lo strumento ha la capacità di far comprendere l’insorgenza del Parkinson anche quando l’occhio nudo dell’uomo non riesce a riscontrare eventuali fluttuazioni da parte della mano o delle dita.

I ricercatori pisani della Scuola Superiore Sant’Anna hanno così commentato i risultati ottenuti con il “bracciale Smart”: “Lo stesso sistema può essere utilizzato anche durante le fasi successive della malattia, garantendo un monitoraggio nel tempo delle prestazioni motorie dei pazienti e risultando caratterizzato da un’elevata flessibilità. I pazienti possono utilizzarlo anche a casa, favorendo il medico nel controllo del decorso della patologia”.

Secondo, Filippo Cavallo, uno dei ricercatori che ha inventato il bracciale Smart:  “La novità più importante è la possibilità di rallentare la malattia applicando terapie personalizzate tramite l’utilizzo di sensori che consentano la corretta e precisa valutazione dei pazienti già in fase precoce”.